Come è ben noto il caffè aiuta la motilità intestinale ma il motivo che sta alla base di questo collegamento non è stato sempre ben noto. In passato si è pensato fosse la caffeina, la sostanza principale alla base del caffè, ad aumentare la motilità muscolare dell’intestino ma una nuova ricerca, presentata al Digestive Disease Week (DDW) 2019, mostra che il motivo è da ricercare nei batteri.
E la stessa motilità aumenta indipendentemente dal contenuto o dal livello di caffeina.
Il nuovo studio ha infatti esaminato in laboratorio le modifiche che occorrono ai batteri della materia fecale all’interno dell’intestino quando essi vengono in contatto il caffè.
Per fare questo hanno posto materia fecale di ratti, precedentemente alimentati con grosse quantità di caffè per tre giorni, su delle piastre di Petri ed hanno studiato la composizione delle feci. I ricercatori rilevavano una limitazione netta della crescita dei batteri e di altri microbi della materia fecale. E ciò avveniva anche con caffè decaffeinato.
Per capire cosa ciò potesse significare nell’intestino, i ricercatori hanno anche analizzato i muscoli nell’intestino inferiore dei ratti alimentati con caffè ed hanno scoperto una maggiore capacità di contrazione causata proprio dal caffè. Quest’ultimo stimolava in particolare le contrazioni dell’intestino tenue e del colon non appena i tessuti muscolari entravano in contatto con il caffè.
Al momento non è chiaro se il caffè limita la crescita di batteri negativi oppure di batteri “buoni” né se questa scoperta possa essere utilizzata in maniera efficace per nuovi trattamenti contro la stipsi, in particolare la stipsi postoperatoria, quando parte dell’intestino non funziona più in maniera adeguata a seguito di un’operazione chirurgica addominale.