Ecco perché superficie di Saturno risulta così calda

Le zone superiori delle atmosfere dei pianeti giganti gassosi nel nostro sistema solare sono inusitatamente calde e ciò non può essere spiegato con l’irraggiamento dal Sole, come avviene per i pianeti rocciosi più interni, dato che quest’ultimo risulta troppo lontano. Il calore riguardante le atmosfere dei pianeti gassosi del sistema solare
ha rappresentato un mistero per diversi anni per gli astronomi.
Un nuovo studio, pubblicato su Nature Astronomy, rappresenta la mappatura più completa dei livelli di temperatura e di densità dell’atmosfera superiore di un gigante gassoso. Gassosi.

Lo studio è stato condotto in particolare riguardo al pianeta Saturno tramite i dati raccolti dalla sonda Cassini della NASA e spiega perché i livelli di temperatura di queste regioni siano così caldi. Ciò che mantiene gli strati superiori di Saturno così caldi sono le aurore che si sviluppano ai poli nord e sud del pianeta. Queste aurore a loro volta nascono grazie a correnti elettriche causate dalle interazioni tra i venti solari e le particelle cariche delle lune di Saturno.

“Comprendere le dinamiche richiede davvero una visione globale. Questo set di dati è la prima volta che siamo stati in grado di osservare l’atmosfera superiore da un polo all’altro, osservando anche come la temperatura cambia con la profondità”, dichiara Zarah Brown, studentessa Università dell’Università dell’Arizona nonché autrice principale dello studio.
Si tratta di una ricerca che risulta molto importante per la comprensione generale delle atmosfere planetarie superiori dei pianeti gassosi, come lascia comprendere Tommi Koskinen , un membro del team di Cassini, secondo il quale queste informazioni “aiutano a rispondere alla domanda sul perché la parte più alta dell’atmosfera è così calda, mentre il resto dell’atmosfera – a causa della grande distanza dal sole – è freddo.”

La missione Cassini è servita per osservare Saturno ed è durata più di 13 anni. Oltre ad esaminare la superficie di Saturno, la sonda ha anche analizzato varie sue lune tra cui Encelado. Ancora oggi i numerosi dati che ha raccolto nel corso degli anni sono ancora oggetto di studio, di nuove analisi e di nuove scoperte.

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