
L’identificazione di nuovo enzima che sembra avere un ruolo chiave nell’eczema potrebbe portare a nuovi trattamenti per questa patologia secondo uno studio apparso sul Journal of Investigative Dermatology realizzato da ricercatori dell’Università della British Columbia (UBC) e del Vancouver Coastal Health Research Institute (VCHRI).
L’eczema è una dermatite atopica causata perlopiù dal collasso di quella barriera protettiva presente nella pelle che fa sì che quest’ultima non risulti vulnerabile a qualsiasi entità estranea. Il sintomo principale è il prurito seguito da infiammazioni, secchezza e degradi ulteriori della stessa barriera protettiva.
Nei casi più gravi può avere effetti debilitanti tanto che non permette più alle persone neanche di uscire di casa, come spiega David Granville, un professore della facoltà di medicina della UBC, nonché ricercatore presso il VCHRI, che ha firmato lo studio come autore senior.
L’enzima individuato da ricercatori è il Granzima B (Granzyme B) sembra essere correlato proprio al sintomo di prurito nonché ai livelli di gravità della malattia. Questo enzima può indebolire la barriera cutanea agendo sulle proteine che tengono insieme le cellule: ciò rende più facile l’introduzione attraverso la pelle degli stessi allergeni.
Durante alcune patologie infiammatorie tra cui lo stesso eczema, questo enzima si nutre di queste proteine e causa un indebolimento generale dei legami.
Eliminando questo enzima con modifiche genetiche o inibendolo tramite gel topici, si potrebbe forse impedire l’ulteriore danneggiamento della pelle durante l’eczema, riducendone in maniera significativa lo stesso livello di gravità.
“Il nostro studio fornisce prove del fatto che i farmaci topici mirati al Granzima B potrebbero essere usati per trattare i pazienti con eczema e altre forme di dermatite”, dichiara Granville.