Un gruppo di ricerca delle Università del Colorado e della Carolina del Nord Wilmington (UNCW) nonché del National Renewable Energy Laboratory (NREL) ha ottenuto un nuovo sovvenzionamento per continuare un interessante percorso di studi relativo alla produzione di cemento biogenico fatto a base di calcare ricavato dalle alghe. Secondo Wil Srubar, professore di ingegneria civile, ambientale e architettonica e ricercatore principale del progetto, si tratterebbe di una delle migliori soluzioni per l’intera industria del cemento e del calcestruzzo per limitare le emissioni di gas serra.
Emissioni di gas serra in ambito edilizio
Le emissioni di gas serra in ambito edilizio avvengono soprattutto per la combustione del calcare estratto. Il comunicato afferma che il calcestruzzo resta uno dei materiali più diffusi sul nostro pianeta, un vero e proprio caposaldo dell’edilizia mondiale. Il calcestruzzo è composto da una miscela di acqua e cemento. Se ne forma una pasta alla quale poi vengono aggiunti altri materiali tra cui pietrisco, sabbia o ghiaia, affinché si indurisca sempre di più.
Cemento Portland
Il tipo di cemento più comune è il cemento Portland. Il calcare per produrlo viene estratto da enormi cave e poi bruciato ad altissime temperature. Questo processo emette grosse quantità di anidride carbonica nell’ambiente. I ricercatori hanno scoperto che, per la realizzazione di questo tipo di cemento si può usare anche calcare “coltivato” biologicamente. Il calcare viene prodotto dalle microalghe tramite la fotosintesi. Utilizzando questo calcare praticamente si ottiene un processo di produzione del cemento “carbon neutral”: l’anidride carbonica emessa è quella già catturata dalle microalghe.
Calcare biogenico può sostituire il calcare delle cave
Secondo i ricercatori il calcare biogenico può sostituire il calcare delle cave come materiale riempitivo per il cemento Portland. I ricercatori hanno calcolato se tutti gli edifici del mondo venissero costruiti con questo cemento “biologico” ci risparmieremmo l’emissione di 250 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera. E l’immissione di questo nuovo cemento nel processo produttivo non sarebbe poi così problematica perché il calcare biogenico è “plug and play”, come riferisce il comunicato, e la sua produzione si adatta ai processi di produzione del cemento già oggi messe in atto.
Microalghe che possono essere facilmente coltivate
Il calcare utilizzato proviene da microalghe che possono essere poi facilmente coltivate perché possono vivere sia in acque calde che in acque fredde e sia in acque salate che in acque dolci. I ricercatori calcolano che per produrre tutto il cemento di cui gli Stati Uniti avrebbero bisogno i ricercatori basterebbe creare delle superfici di microalghe coltivate che coprirebbero solo lo 0,5% di tutta la superficie terrestre degli Stati Uniti.