
Nel corso dell’eocene, un’era della storia della Terra intercorsa tra 56 e 34 milioni di anni fa, ci fu un periodo di forte riscaldamento globale, così forte che in questo periodo foreste pluviali si trovavano nella regione dell’odierno Antartide e paludi umide caratterizzavano quasi tutto il Nordamerica e l’Europa. Questo periodo si concluse con la transizione ad un clima freddo, un’era che, secondo i climatologi, stiamo attraversando anche ora.
Proprio questo periodo di riscaldamento globale è stato oggetto di un nuovo studio apparso su Nature Communications. In particolare i ricercatori hanno voluto analizzare l’influenza dell’anidride carbonica nell’atmosfera per quanto riguarda l’effetto serra che portò al riscaldamento dell’eocene.
Analizzando l’acidità dell’acqua superficiale e lo stato di saturazione della calcite nell’oceano tramite lo studio dei gusci fossili dell’antico plancton nel mare, i ricercatori hanno calcolato l’evoluzione della CO2 nell’atmosfera durante l’eocene ed hanno compreso che durante questo periodo furono fenomeni come il vulcanismo, gli agenti atmosferici provocati dall’interazione delle rocce con l’atmosfera e il seppellimento di materiale organico ad influenzare la concentrazione di CO2 nell’atmosfera e quindi il clima globale.
Secondo i ricercatori, i dati ottenuti con questo studio mostrano che la Terra risulta più sensibile alla presenza di CO2 nell’atmosfera rispetto a quanto mai calcolato in precedenza. Nello specifico i ricercatori hanno scoperto che la sensibilità dell’equilibrio climatico risultava molto più alta nel corso dei periodi più caldi dell’eocene e che la stessa sensibilità andava poi a diminuire con il raffreddamento del clima globale.
“Ora che abbiamo dimostrato che il clima è più sensibile quando fa caldo, come lo era durante l’Eocene, il passo successivo è capire perché e assicurarci che questo comportamento sia ben rappresentato nei modelli climatici che sono usati per prevedere il nostro clima futuro”, spiega Tali Babila, una ricercatrice dell’Università di Southampton ed una delle autrici dello studio.
L’eocene ha rappresentato il periodo durante il quale l’effetto serra si è fatto sentire in maniera marcata più recente della storia terrestre. La presenza di biossido di carbonio nell’atmosfera e i livelli di temperatura raggiunsero durante questo periodo un picco, soprattutto durante la prima fase, per poi diminuire nell’ultima fase, ossia nel cosiddetto tardo eocene. Durante la transizione eocene-oligocene cominciò poi uno stato di raffreddamento globale che portò alla glaciazione di diverse aree terrestri, naturalmente soprattutto ai poli.
Approfondimenti
- Proxy evidence for state-dependence of climate sensitivity in the Eocene greenhouse | Nature Communications (IA) (DOI: 10.1038/s41467-020-17887-x)
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