
Il fenomeno climatico del Niño, che è alla base di molti altri fenomeni climatici locali, è diventato più intenso durante l’era industriale secondo un nuovo studio che avrebbe considerato dati e prove che coprono millenni.
Secondo i ricercatori, El Niño, la Niña (la controparte più fredda del primo) e i fenomeni climatici collegati sono diventati più estremi da quando l’uomo ha cominciato ad avere un influsso più potente sull’atmosfera a seguito di processi industriali.
“Quello che stiamo vedendo negli ultimi 50 anni è al di fuori di ogni naturale variabilità”, un cambiamento che non segue più lo schema di base, come lascia intendere rerisce Kim Cobb, professore della School of Earth and Atmospher Sciences del Georgia Institute of Technology ed uno degli autori dello studio.
Cobb e l’altra autrice principale dello studio, Pam Grothe, hanno confrontato i depositi chimici dei coralli dei giorni nostri con quelli dei coralli che rappresentano le temperature della superficie del mare degli ultimi 7000 anni. Hanno dunque identificato nuovi modelli delle oscillazioni relative al riscaldamento e al raffreddamento delle acque equatoriali del Pacifico, oscillazioni che stimolano El Niño e la Niña.
Queste oscillazioni risultano del 25% più forti a seguito dell’era industriale rispetto a quelle dell’era preindustriale. Lo studio è stato pubblicato su Geophysical Review Letters.
Approfondimenti
- Enhanced El Niño‐Southern Oscillation variability in recent decades – Grothe – – Geophysical Research Letters – Wiley Online Library (IA) (DOI: 10.1029/2019GL083906)
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