
Una scoperta che potrebbe rivelarsi utile nelle applicazioni quantistiche, forse anche nell’informatica quantistica, è stata fatta da gruppo di ricercatori della Lancaster University. Gli scienziati hanno infatti scoperto il motivo per il quale non c’è un limite di velocità per quanto riguarda le particelle che si muovono attraverso l’elio-3 superfluido.
L’elio-3 è un isotopo dell’elio mancante di un neutrone. Quando portato a temperature molto basse, assume le sembianze di un superfluido e comincia ad avere caratteristiche molto interessanti soprattutto per quanto riguarda gli oggetti in movimento e la mancanza di attrito.
Prima di questo studio si pensava che la velocità degli oggetti attraverso l’elio-3 fosse limitata dalla teoria di Landau e che se l’oggetto supera questo limite si sarebbe ottenuta la distruzione dello stesso superfluido. Tuttavia i ricercatori hanno scoperto che esistono particelle esotiche, le quali si attaccano alla superficie del superfluido che permettono agli oggetti di superare questo limite di velocità senza indurre conseguenze sullo superfluido e sul suo fragile stato, ossia quello di un liquido relativamente denso.
“Non c’è resistenza, nessuna. Lo trovo molto intrigante”, spiega Samuli Autti, autore principale dello studio pubblicato su Nature Communications.
Approfondimenti
- Fundamental dissipation due to bound fermions in the zero-temperature limit | Nature Communications (IA) (DOI: 10.1038/s41467-020-18499-1)
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