Emicrania, esposizione a luce verde mostra risultati notevoli durante esperimenti

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Una terapia a base di luce verde ha avuto ottimo riscontro a seguito di esperimenti condotti da scienziati dell’Università dell’Arizona per quanto riguarda l’intensità del dolore delle emicranie.
Secondo i ricercatori i pazienti trattati con luce verde mostrano un netto beneficio nella riduzione non solo dell’intensità dei mal di testa ma anche della loro frequenza, cosa che naturalmente andava a migliorare la vita degli stessi pazienti.

Primo studio che valuta effetto della luce verde per le emicranie

Si tratta del primo studio che valuta l’effetto dell’esposizione alla luce verde da parte di persone che soffrono di emicrania, come spiega
Mohab Ibrahim, un professore del Dipartimento di Anestesiologia, Farmacologia e Neurochirurgia di Tucson che ha condotto lo studio. Lo stesso Ibrahim aggiunge che si tratta di risultati “davvero eccitanti” in quanto o trattamenti come questi potrebbero rappresentare una terapia preventiva per trattare una delle condizioni neurologiche che ad oggi resta ancora una delle più difficili da trattare, ossia l’emicrania.

Gli esperimenti

I pazienti venivano esposti ad una luce bianca per una oppure due ore ogni giorno in una prima fase durata 10 settimane. Dopo una pausa di due settimane, gli stessi pazienti venivano poi sottoposti ad una luce verde per lo stesso periodo di tempo. Alla fine dei trattamenti i pazienti dovevano compilare dei sondaggi e dei questionari riguardanti non solo il mal di testa ma anche la qualità della vita giornaliera (ad esempio la facilità nell’addormentarsi).
I risultati mostravano che l’86% di pazienti affetti da emicrania episodica e il 63% di quelli con emicrania cronica riportavano una diminuzione di più del 50% del numero di giorni con cefalea ogni mese, un beneficio medio definito come “statisticamente significativo” da Ibrahim.
I soggetti su cui sono stati eseguiti esperimenti (in totale 29 persone) non avevano ottenuto precedentemente agli esperimenti buoni risultati con le terapie tradizionali, tra cui quelle con farmaci orali e iniezioni di botox.

Terapia per emicranie che non procura effetti collaterali

Questo approccio, secondo Amol Patwardhan, autore dello studio, potrebbe rivelarsi di enorme aiuto anche perché non procura effetti collaterali non essendo una terapia a base farmacologica. Anzi, sembra rendere migliore anche la fase del sonno e altri aspetti della salute che possono rendere migliore o peggiore la qualità della vita giornaliera.
Secondo Ibrahim i pazienti devono essere esposti ad una giusta intensità nonché una giusta frequenza e un giusto tempo di esposizione alla luce verde affinché si abbiano i risultati sperati.
“Queste sono grandi scoperte, ma è qui che inizia la storia”, spiega ancora Ibrahim. “Come scienziato, sono davvero interessato a come funziona perché se capisco il meccanismo, allora posso utilizzarlo per altre condizioni. Posso usarlo come strumento per manipolare i sistemi biologici per ottenere il più possibile”.

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