
I ricercatori dell’Università dell’Alaska Fairbanks hanno scoperto che i paesaggi montani dell’Alaska artica stanno rilasciando livelli inaspettatamente elevati di metano, un potente gas serra, dal terreno. Questa scoperta è stata evidenziata in un articolo pubblicato su Nature Communications[1] , rivelando una fonte significativa e precedentemente trascurata di emissioni di metano che potrebbe accelerare il cambiamento climatico globale.
Emissioni di metano da fonti improbabili
Katey Walter Anthony, professoressa di ricerca presso l’Università dell’Alaska Fairbanks, inizialmente ha respinto le segnalazioni di metano che fuoriusciva da sotto i prati di Fairbanks. Tuttavia, dopo aver esaminato un campo da golf locale e aver scoperto che il metano fuoriusciva non solo dai prati ma anche dalle aree boschive, lei e il suo team hanno avviato uno studio approfondito per esplorare ulteriormente il fenomeno. La ricerca ha scoperto che queste aree aride di montagna rilasciavano alcune delle più alte emissioni di metano mai registrate negli ecosistemi del nord.
Fonti di metano inaspettate
Lo studio sfida i modelli climatici esistenti che hanno sottovalutato o ignorato il potenziale delle aree di montagna di emettere metano. Tradizionalmente, le emissioni di metano sono associate alle zone umide, dove bassi livelli di ossigeno nei terreni impregnati d’acqua promuovono l’attività dei microbi.
Tuttavia, la ricerca ha dimostrato che anche i siti ben drenati e più asciutti erano fonti significative di metano, soprattutto durante l’inverno, quando le emissioni erano fino a cinque volte superiori a quelle delle zone umide settentrionali.
Implicazioni per i modelli climatici
I risultati suggeriscono che lo scioglimento del permafrost, in particolare nelle aree con depositi di Yedoma, antichi terreni ricchi di carbonio, potrebbe portare a emissioni di metano molto più elevate di quanto si pensasse in precedenza. Ciò ha implicazioni significative per i modelli climatici e la comprensione complessiva del ciclo di feedback del carbonio del permafrost. Lo studio avverte che è probabile che queste emissioni di metano aumentino man mano che l’Artico continua a riscaldarsi, accelerando potenzialmente il tasso di cambiamento climatico globale oltre le attuali previsioni.