
L’80% dei cambiamenti legati all’aumento della presenza del metano nell’atmosfera della Terra durante il periodo tra il 2010 e il 2019 è rappresentato dalle emissioni delle superfici umide ai tropici secondo un nuovo studio apparso oggi su Nature communication.[1]
Secondo i ricercatori le emissioni tropicali di metano sono dunque quelle maggiormente responsabili del recente aumento del tasso di metano nell’atmosfera globale.
Il gas metano
Il gas metano (CH4) è uno dei più importanti gas serra. Ha un ciclo di vita abbastanza breve che è circa un decimo di quello dell’anidride carbonica, come spiega il comunicato dell’Accademia cinese delle scienze.[2] Questo significa che se si potesse ridurne l’emissione si potrebbe contrastare in maniera più rapida (rispetto per esempio alla riduzione dei livelli di anidride carbonica i cui effetti positivi richiederebbero più tempo) il riscaldamento globale in corso.
Metano nell’atmosfera più che raddoppiato durante era preindustriale
Secondo i ricercatori, i livelli di metano nell’atmosfera terrestre sono più che raddoppiati solo nel corso dell’era preindustriale. Al momento si calcola che la concertazione di metano nell’atmosfera abbia contribuito fino al 20% al riscaldamento globale indotto dall’uomo. Le emissioni di metano prodotte per via naturale nelle zone dei tropici, invece, rappresentano, secondo i ricercatori, il 60% del totale e l’80% del tasso di crescita medio annuo totale nel corso degli anni 2010.
Forti correlazioni stagionali
I ricercatori hanno infatti trovato quelle che vengono definite nel comunicato come “forti correlazioni stagionali” tra la temperatura superficiale marina degli oceani tropicali e i cambiamenti regionali nelle emissioni di metano nelle aree del Sudamerica tropicale e dell’Africa tropicale.
“Le variazioni della temperatura della superficie del mare potrebbero essere utilizzate per aiutare a prevedere le variazioni del CH4 atmosferico globale “, spiega Liang Feng, l’autore principale dello studio e ricercatore dell’Università di Edimburgo.