
Una gigantesca stella, facente parte della categoria delle giganti rosse, potrebbe presto esplodere secondo un nuovo studio e secondo quanto riportato da un nuovo articolo su Space.com. Parliamo di Betelgeuse, una delle stelle più grandi del nostro cielo, individuabile nella costellazione di Orione e conosciuta anche come Alpha Orionis.
Questa stella esploderà
Questa stella esploderà e su questo non ci sono dubbi. Secondo un nuovo studio, però, presentato in prestampa su arXiv, la cosa potrebbe avvenire anche tra pochi decenni quindi molti di noi potrebbero vedere questo evento che sarebbe visibile ad occhio nudo. Quello che accadrà è questo: il nucleo della stella collasserà su sé stesso e verrà creato un buco nero. Durante questo caotico processo gli strati esterni non saranno risucchiati all’interno di buco nero stesso ma esploderanno verso l’esterno a velocità incredibili, fino a 40.000 km al secondo.
Si tratta della cosiddetta “supernova”, uno spettacolo che sarà osservabile anche dalla Terra visto che la stella si trova a “soli” 650 anni luce di distanza.
Nuovo studio
Nel nuovo studio i ricercatori pensano che questa esplosione potrebbe avvenire a breve in quanto la gigante rossa avrebbe già consumato gran parte dei suoi elementi costitutivi che usa come combustibile primario, a differenza di molti altri ricercatori ed astronomi che pensano che l’esplosione avverrà invece tra molte migliaia di anni.
In ogni caso parliamo di una stella enorme con uno strato esterno incandescente. Una stella che, secondo i ricercatori dell’Università di Tohoku che hanno realizzato il nuovo studio, sarebbe anche più grande di quanto calcolato in precedenza.
Stella pulsa
La stella pulsa, sostanzialmente si restringe e si espande ritmicamente, e ciò produce intervalli regolari anche per quanto riguarda la luce che proietta verso l’esterno. Secondo i ricercatori questo processo, insieme ad altri che avvengono ritmicamente, sarebbe da addebitare al fatto che si trova nella fase finale della sua esistenza.
Sempre su Space.com Hideyuki Saio, uno degli astronomi che ha guidato il team di studio, il raggio della stella, per spiegare il ritmo delle pulsazioni, dovrebbe essere molto più ampio di quanto calcolato in precedenza. Una stella più ampia significa anche che la stella brucia elio molto più velocemente.
Avrebbe già bruciato quasi tutto il suo elio
Anzi, secondo i ricercatori del un nuovo studio, avrebbe già sostanzialmente bruciato quasi tutto il suo elio e avrebbe cominciato a bruciare carbonio, cosa che ne accorcerebbe ancora di più la fine. Sostanzialmente la fine di Betelgeuse sarebbe molto vicina: dopo l’esaurimento del carbonio, una fase che dovrebbe durare circa tre secoli e che forse, a sua volta, starebbe per terminare, le ulteriori fasi avverrebbero poi in poche decine di anni. Tutto crollerebbe su sé stesso e, in pochi anni, si verificherebbe l’esplosione enorme che rappresenterebbe uno spettacolo nei nostri cieli che raramente gli esseri umani hanno avuto il piacere di vedere.
L’ultima volta
L’ultima volta che un fenomeno del genere è stato visibile ad occhio nudo è da ricondurre al 1604. Durante quell’anno diversi astronomi, tra cui anche Keplero, osservarono un netto ed improvviso aumento di luminosità in una stella del cielo. Si trattò di una supernova di tipo Ia, un evento conosciuto anche come “supernova di Keplero”.