Enormi e strane creature arrotolate “a chiocciola” vagavano per gli oceani 80 milioni di anni fa

Credito: SciePro, Shutterstock, 1350315257

Sono considerate tra le più grandi ammoniti esistite, almeno tra quelle individuate, quelle appartenenti ad un gruppo di cefalopodi che sono state oggetto di uno studio pubblicato su PLOS One. Secondo quanto riferisce Live Science, la specie Parapuzosia seppenradensis, individuata grazie ai più grandi fossili di ammoniti mai scoperti, era caratterizzata da una forma molto strana. Di enormi dimensioni, la creatura aveva un corpo arrotolato a mo’ di chiocciola e una grandezza ragguardevole con un’ampiezza che poteva superare gli 1,8 m.

Estintesi 66 milioni di anni fa

Questi esseri molto strani hanno vagato per l’oceano Atlantico fino a quando si sono estinti all’incirca 66 milioni di anni fa, dopo un’enorme estinzione di massa che si crede sia stata causata dall’impatto di un asteroide.
La prima individuazione di questo strano animale è avvenuta nel 1895. In quell’anno fu scoperto il fossile di un esemplare di 1,74 m nei pressi di Westfalia, in Germania. Ora il suo fossile è esposto al Museo di Storia Naturale di Münster. Tuttavia ulteriori scoperte di fossili di questo genere negli anni successivi si sono rivelate abbastanza rare. Ne consegue che le informazioni sono molto scarse e si sa molto poco riguardo alla sua evoluzione. Il nuovo studio permette di riempire almeno in parte la storia evolutiva mancante di questo cefalopode gigantesco.

Analizzate centinaia di fossili di ammoniti

I ricercatori hanno rianalizzato il fossile di Münster oltre a 154 altri fossili di ammoniti e più di un centinaio di nuovi fossili raccolti negli ultimi anni in Inghilterra (scogliera di gesso bianco nel Sussex) e in Messico (40 chilometri a nord di Piedras Negras). Sono giunti a nuove conclusioni sulla Parapuzosia seppenradensis. Innanzitutto hanno scoperto che frequentava entrambe le sponde dell’oceano Atlantico.

Raggiunse un diametro di più di 1,8 metri

I ricercatori hanno inoltre concluso che si è evoluta, molto probabilmente, da una specie più piccola, una specie imparentata denominata Parapuzosia leptophylla.
Inizialmente la Parapuzosia seppenradensis aveva un diametro di circa un metro, diametro che poi aumentò fino ad arrivare, nel medio-alto campaniano (tra 83 e 72 milioni di anni fa), a più di 1,8 metri. I ricercatori hanno individuato cinque stadi di crescita evolutiva.

Pressione evolutiva?

Dato che anche alcuni rettili marini predatori della Parapuzosia sono cresciuti in maniera distintiva durante questo periodo, i ricercatori credono che potrebbe essere stata una pressione evolutiva a determinare una stazza così esagerata. In effetti la crescita delle dimensioni di questo cefalopode, un vero e proprio caso di gigantismo, supera la tendenza generale dell’aumento delle dimensioni in questo gruppo di animali di tutto il tardo cretaceo. Tuttavia i misteri su questi cefalopodi giganti restano ancora molti.

Note e approfondimenti

  1. Ontogeny, evolution and palaeogeographic distribution of the world’s largest ammonite Parapuzosia (P.) seppenradensis (Landois, 1895) (IA) (DOI: 10.1371/journal.pone.0258510)
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