
Un nuovo metodo per misurare in maniera più pratica l’entanglement quantistico è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori Rochester Institute of Technology.
Secondo il comunicato stampa apparso sul sito dello stesso istituto, questa scoperta potrebbe avere implicazioni di spessore per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico dell’informatica del futuro, sostanzialmente quella legata ai computer quantistici.
Nello studio, pubblicato su Nature Communications, viene descritta la nuova tecnica di misurazione dell’entanglement quantistica che ha bisogno di un numero di misurazioni inferiore di un milione di volte rispetto ai metodi precedenti.
La tecnica si basa sulla teoria dell’informazione e potrebbe diventare quella più utilizzata man mano che le stesse tecnologie quantistiche diventano sempre più complesse.
È più che probabile, infatti, che ci sarà sempre più bisogno di calcolare sempre più spesso quanto entanglement quantistico sussiste all’interno di un dato sistema.
Questa nuova tecnica, come riferito nel comunicato stampa, possiede inoltre “l’ulteriore vantaggio di non sopravvalutare mai la quantità di entanglement in un sistema”, un vantaggio determinante secondo Gregory Howland, professore al RIT e membro della Future Photon Initiative che dichiara: “Questo risulta essere critico perché significa che non ti diremo mai per sbaglio che hai più risorse di quante ne abbia realmente. È particolarmente importante per una cosa come la comunicazione sicura in cui stai cercando di evitare che un avversario intercetti un messaggio.”
Approfondimenti
- Quantifying entanglement in a 68-billion-dimensional quantum state space | Nature Communications (IA) (DOI: 10.1038/s41467-019-10810-z)