I ricercatori hanno scoperto che uno dei più grandi focolai dell’agente patogeno fungino Candida auris, verificatosi nell’unità di terapia intensiva dell’ospedale dell’Università di Oxford (NICU), è stato causato dall’utilizzo di apparecchiature per il monitoraggio dei pazienti multiuso, in particolare di termometri ascellari.
Secondo l’analisi, questi termometri erano stati utilizzati per misurare le temperature di 57 dei 66 pazienti (l’86%) poi diagnosticati con il Candida auris.
L’epidemia è tornata sotto controllo, infatti, solo dopo che medici e infermieri hanno smesso di utilizzare questi termometri.
L’analisi dei pazienti è avvenuta tra il febbraio 2015 l’agosto 2017. I pazienti, circa 70, erano stati infettati dal C. auris anche se non mostravano segni di malattia né sintomi.
Il Candida auris è un patogeno fulmineo emergente.
I motivi dietro la sua forte diffusione negli ultimi anni non sono ancora ben compresi e questo studio può aiutare eventuali ricercatori o responsabili di strutture nei tentativi di limitarne la diffusione stessa.
Il fungo è resistente a molti farmaci antifungini disponibili e sembra che sia in grado di sopravvivere sulle attrezzature ospedaliere nonostante gli oramai altissimi standard di igiene in vigore negli ospedali.
Lo studio è stato prodotto dalla European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases (ECCMID).