
La bomba Tsar viene considerata come la bomba nucleare più potente mai creata e fatta esplodere. Fu sviluppata dagli scienziati dell’Unione Sovietica e il test avvenne il 30 ottobre 1961 nell’isola di Severny, Novaya Zemlya, Russia. Si calcola che l’esplosione abbia scatenato una potenza tra 50 e 58 megatoni.
La bomba era così potente che si stimò, al momento della pianificazione, che il pilota dell’aeroplano Tu-95V da cui fu sganciata, Andrei Durnovtsev, e l’equipaggio avevano una probabilità di sopravvivere di solo il 50%.
La bomba, del peso di circa una tonnellata, fu sganciata dall’aeroplano e, con l’aiuto di un gigantesco paracadute, si abbassò lentamente fino a raggiungere un’altezza di circa 13.000 piedi (quasi 4000 metri). A quel punto esplose e l’esplosione avvenne quando l’aereo si trovava già ad una distanza di circa 39 km di distanza. Abbastanza lontano per sopravvivere all’esplosione.
L’esplosione avvenne alle ore 11:32 di Mosca e provocò un’onda d’urto che fece sobbalzare il Tu-95V facendogli perdere quota fino ad 1 km. L’aeroplano riuscì comunque a riprendere quota e poi ad atterrare in sicurezza.
Il fungo dell’esplosione raggiunse un’altezza di circa 67 chilometri (sette volte l’altezza dell’Everest, molto al di sopra della stratosfera) e l’esplosione fu visibile fino a circa 1000 km di distanza.
L’esplosione della bomba Tsar provocò una onda sismica che si propagò nella crosta terrestre e che fu rilevata dai sismografi in diverse parti del mondo, anche in Nuova Zelanda. Quest’onda sismica fece il giro della Terra tre volte.
L’onda d’urto ruppe il vetro di diverse finestre fino a 780 chilometri dal punto dell’esplosione in un villaggio situato sull’isola di Dikson. Il bagliore dell’esplosione fu invece visibile fino in Norvegia, in Groenlandia e in Alaska.