
Un nuovo studio riguardante la Transizione del Medio Pleistocene è stato realizzato da un team di ricercatori e pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. La Transizione del Medio Pleistocene (o transizione medio-pleistocenica) è avvenuta tra 1,25 e 0,7 milioni di anni fa e ha avuto luogo quando c’è stato un cambiamento fondamentale nei cicli glaciali della Terra.
Prima dell’evento, i cicli glaciali avevano una periodicità di 41.000 anni. Dopo l’evento i cicli glaciali ed interglaciali sono diventati fortemente asimmetrici con raffreddamenti più lunghi, fino a 100.000 anni di durata, e relativi accumuli di calotte glaciali, e fasi di caldo interglaciali più rapide.
Cicli di Milankovitch? No, Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC)
Qualcuno ha ipotizzato che la causa è da addurre ai cicli di Milankovitch, periodici cambiamenti nei movimenti della Terra che hanno forte influenza sul clima. Tuttavia i ricercatori hanno realizzato il nuovo studio credono che ci sia stato qualcos’altro in gioco.
Proprio nel periodo della Transizione del Medio Pleistocene, infatti, c’è stato un forte indebolimento della Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC). Si tratta di un sistema di correnti oceaniche che regolarmente sposta il calore praticamente in tutto il globo.
Cause da ricercare nelle calotte glaciali settentrionali
I ricercatori hanno effettuato analisi di vari nuclei di sedimenti prelevati da acque profonde dell’Atlantico. Hanno scoperto che, prima del cambiamento dell’AMOC, il nordatlantico si comportava in maniera diversa rispetto alle acque del resto dell’oceano, come spiega Maayan Yehudai, uno degli autori dello studio.
Dopo il cambiamento dell’AMOC le calotte glaciali dell’emisfero settentrionale hanno cominciato ad aderire al substrato roccioso in maniera molto più efficace. Ciò ha permesso la formazione di calotte glaciali molto più spesse e ha provocato un maggiore raffreddamento globale. Questo a sua volta ha portato ad ere glaciali più consistenti che lunghe.
Importanza dell’area del nordatlantico
Il cambiamento dei modelli climatici, che si sono avvicinati alle condizioni che il pianeta conserva ancora oggi, fu dunque causato dai cambiamenti delle calotte glaciali dell’emisfero settentrionale, come spiega Yehudai. I risultati raggiunti dallo studio mettono ancora di più in risalto la grossa importanza dell’area del nordatlantico e della circolazione oceanica riguardo ai cambiamenti climatici, non solo quelli odierni ma anche quelli futuri.
Note e approfondimenti
- Evidence for a Northern Hemispheric trigger of the 100,000-y glacial cyclicity | PNAS (IA) (DOI: 10.1073/pnas.2020260118)