
Uno studio sperimentale portato avanti da un team di ricercatori dell’Agenzia Spaziale Europea a Darmstadt, in Germania, approfondisce la possibilità di poter utilizzare concetti come la realtà aumentata o la realtà virtuale per controllare i rover operanti su altri pianeti, e dunque distanti milioni di chilometri.
Mehran Sarkarati, che sta lavorando a questo insieme ai suoi colleghi, dichiara che il gruppo sta esaminando le tecnologie emergenti come la realtà virtuale o quella aumentata per sviluppare prototipi di nuovi sistemi di controllo di veicoli spaziali robotizzati.
Ma non solo: questi sistemi potrebbero essere utili anche per far allenare futuri astronauti oonde agire in habitat, a volte anche molto ristretti, come una base lunare o un habitat umano su un altro pianeta (si fa l’esempio dell’estinzione di un fuoco che minaccia l’interno di un habitat lunare e che viene spento tramite realtà virtuale e dunque da remoto).
Gli utilizzi più pratici, tuttavia, appaiono proprio quelli relativi ai rover, come ad esempio quelli presenti su Marte. Potrà essere infatti possibile accendere o spegnere uno dei dispositivi a bordo del rover, per esempio, o indirizzarne la direzione come se l’operatore fosse presente in loco. Tutte operazioni che oggi hanno bisogno di tutta una serie di comandi impartite dallo schermo di un computer.
Fonti e approfondimenti
- Space in Images – 2017 – 07 – Reality check (IA)
- Crediti immagine: ESA, CC BY-SA 3.0 IGO