
Un gruppo di ricerca brasiliano sta prendendo in considerazione l’utilizzo dell’Escherichia coli, un batterio considerato come mortale per l’uomo, onde produrre bioprodotti tra cui i biocarburanti. Proprio per questo tentativo la dottoressa di ingegneria meccanica Tatiana Mello di Piracicaba, in Brasile, ha attirato l’attenzione di molti, non solo colleghi, tanto che è stata invitata anche alla National Biodiesel Conference and Expo a San Diego il mese scorso.
Secondo la Mello questo batterio è economico e abbondante e può essere modificato geneticamente per sostituire materie prime come quello che resta dalla produzione alimentare della soia e dell’olio di mais che viene utilizzato per produrre il biodiesel.
Oltre ai biocarburanti, la scienziata ha intenzione di produrre, con questo batterio, anche plastica, polimeri e prodotti farmaceutici.
In particolare ha intenzione di utilizzare il malonil-CoA, una particolare molecola che si trova anche nei batteri all’interno del corpo umano e che svolge un ruolo fondamentale nella biosintesi degli acidi grassi. La ricercatrice dichiara di avere un metodo che funziona e sta aspettando partner del settore che credano nel suo progetto e, naturalmente, lo finanzino.
Fonti e approfondimenti
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