
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nanoscale presenta il progetto di un nuovo metodo per rimuovere il sale in eccesso dall’acqua onde renderla potabile, la cosiddetta desalinizzazione. Ad oggi esistono tantissimi metodi per effettuare il processo di desalinizzazione dell’acqua, in particolare quella di mare, ma la maggior parte di essi non sono riproducibili su larga scala oppure non sono convenienti per qualche motivo.
Letame bovino come filtro desalinizzatore
In questo caso lo scienziato Yi Zheng, un professore di ingegneria meccanica della Northeastern University, mostra che è possibile usare il letame bovino come filtro desalinizzatore per eseguire il processo di desalinizzazione. Lo scienziato ha già prodotto il processo in laboratorio usando non solo le feci delle mucche ma anche diversi altri materiali di scarto agricoli, come nidi di calabroni e foglie di quercia/acero composte.
Il sistema, inoltre, non ha bisogno di elettricità ma lavora con l’energia solare.
Il concept
Il concept di Zheng prevede la costruzione di un filtro posizionato sull’acqua di mare che si attivi solo con la luce solare che non abbia bisogno di alcuna elettricità. In questo processo entra in gioco anche il letame. Il ricercatore, con l’aiuto dei colleghi, ha riscaldato lo stesso letame fino a 1700 °C uccidendo eventuali microrganismi dannosi e producendo del carbonio in polvere. Con questa polvere è stata prodotta una schiuma e poi un materiale molto assorbente che galleggia sull’acqua.
Un’acqua molto fresca e libera di sodio
L’acqua, posta sotto questo materiale, una volta esposto alla luce del sole si trasforma in vapore e passa attraverso il filtro a base di letame. Il risultato è un’acqua molto fresca e libera di sodio, con livelli di sale di molto inferiore agli standard per l’acqua potabile dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti. “I materiali che utilizziamo sono totalmente naturali, sostenibili”, spiega Zheng. “Questo materiale naturale si comporta bene, è economico, facile da ottenere e facile da produrre”.