
Un nuovo studio rimarca la positività dell’allenamento con i pesi, e in generale dell’esercizio fisico intenso, in relazione alla salute, nello specifico al contrasto al diabete.
I ricercatori dell’Università di Campinas (UNICAMP), svolgendo esperimenti con i topi, hanno infatti dimostrato che un allenamento moderato con i pesi può ridurre il grasso al fegato rendendolo più sensibile all’insulina. Gli effetti positivi possono verificarsi anche prima della perdita di peso e dunque in un lasso di tempo considerabile come breve.
I ricercatori del laboratorio LaBMEx dell’UNICAMP hanno infatti scoperto che, almeno per quanto riguarda i topi, sono sufficienti due settimane di esercizio per cominciare a modificare l’espressione genica nel tessuto epatico.
Dopo questa prima fase, il fegato risulta maggiormente in grado di “bruciare” i lipidi che immagazzina e ciò non solo migliorava negli stessi topi la sintesi del glucosio ma contribuiva a contrastare la patologia del fegato grasso non alcolico.
I risultati, pubblicati sul Journal of Endocrinology, potrebbero essere utilizzati per scoprire una nuova proteina chiave in base alla quale questi risvolti positivi nel fegato compaiono o scompaiono tramite l’esercizio.
Questi farmaci potrebbero imitare, almeno in parte, gli effetti dell’esercizio fisico sul fegato, come specifica anche Leandro Pereira de Moura, autore principale dello studio.
Una terapia del genere potrebbe essere particolare utile nelle persone obese a rischio cardiometabolico in quanto diminuire il grasso del fegato risulta un’azione di contrasto al diabete come specifica lo stesso scienziato: “Il fegato dovrebbe produrre glucosio solo in condizioni di digiuno, ma se il segnale dell’insulina nel tessuto è compromesso, il fegato rilascia glucosio nel flusso sanguigno anche dopo l’ingestione di carboidrati, quando i livelli di insulina sono alti, e questo aumenta il livello di zucchero nel sangue.”
Approfondimenti
- Short-term strength training reduces gluconeogenesis and NAFLD in obese mice in: Journal of Endocrinology Volume 241 Issue 1 (2019) (IA) (DOI: 10.1530/JOE-18-0567)
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