
L’esercizio fisico può essere di grande aiuto anche in quei pazienti che già soffrono di insufficienza cardiaca secondo uno studio presentato alla conferenza EuroHeartCare 2019, un incontro organizzato dalla Società Europea di Cardiologia (ESC).
In general i risultati dimostrano, secondo i ricercatori, che quei pazienti con insufficienza cardiaca più in forma vantano una funzione cerebrale più sana.
Secondo Ercole Vellone, professore dell’Università di Roma Tor Vergata, “Esiste un malinteso secondo cui i pazienti con insufficienza cardiaca non dovrebbero fare esercizi, il che non è chiaramente il caso. Trova un’attività che ti piace fare regolarmente. Potrebbe essere camminare, nuotare o svolgere un numero qualsiasi di attività. È una buona prova che migliorerà la tua salute e la tua memoria, e ti farà sentire meglio”.
Secondo i ricercatori le capacità cognitive che risultano solitamente più danneggiate nei pazienti con scompenso cardiaco sono la memoria, la velocità di elaborazione e le funzioni esecutive (attenzione, pianificazione,obiettivi, decisioni, eccetera).
Lo studio dimostra che le disfunzioni cognitive risultano problemi comuni dei pazienti con insufficienza cardiaca tanto che il 67% di esso ha avuto almeno una lieve compromissione.
Lo studio, che ha analizzato 605 pazienti con insufficienza cardiaca di sei paesi diversi con un’età media di 67 anni e per il 71% di sesso maschile, mostrava che i pazienti con insufficienza cardiaca che eseguivano esercizi fisici oltre i sei minuti di durata avevano meno probabilità di avere un deficit cognitivo.