
Il termine «nomofobia» è stato introdotto recentemente per indicare la paura di non avere lo smartphone a disposizione o di essere troppo lontano da questo oggetto, termine che poi si è diffuso per indicare in generale la dipendenza dagli smartphone.
Secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della Facoltà di Psicologia dell’Università di Granada, esistono determinati tratti della personalità che possono essere collegati ad un rischio maggiore di soffrire di questo tipo di dipendenza, informazione che potrebbe essere utile per eventuali trattamenti più mirati.
Secondo Francisca López Torrecillas, professoressa alla suddetta università, esistono fattori che aiuterebbero a proteggere dalla nomofobia.
Tra di essi si possono trovare la predisposizione a collaborare con gli altri, la tolleranza sociale, l’empatia, la disponibilità e l’essere compassionevoli.
Al contrario ci sono tratti che possono essere collegati alla dipendenza da smartphone, tra cui tutti quei comportamenti mirati alla gratificazione personale e la ricerca continua del rinforzo positivo da parte degli altri.
La ricercatrice ha utilizzato i test riguardanti più di 1000 persone provenienti dall’Andalusia.
La stessa ricercatrice dichiara nel comunicato stampa: “La maturità spirituale, il desiderio di sentirsi realizzati, la capacità di meditare e il pensiero non materialistico – tutti legati ad alti livelli di soddisfazione per la vita – sono riportati dallo studio come aventi un effetto protettivo contro la nomofobia”.