
Grazie all’uso delle cellule staminali pluripotenti un gruppo di ricercatori del Cincinnati Children’s Center for Stem Cell and Organoid Medicine (CuSTOM) ha coltivato in laboratorio un intero esofago umano cresciuto per due mesi fino a circa 300-800 micrometri.
Si tratta di un lavoro che rientra nell’obiettivo più grande di bioingegnerizzare l’intero sistema gastrointestinale umano. È la prima volta che è stato ricreato in laboratorio il tessuto esofageo umano da cellule staminali.
Creare organi del genere in laboratorio, infatti, può aiutare tantissimo per studiare difetti degli organi stessi o, in taluni casi, anche testare gli effetti dei medicinali.
In questo caso specifico i ricercatori intendono in particolare agevolare l’analisi di vari disturbi o patologie gastrointestinali come refuso classico o il cancro.
Lo specifica anche Jim Wells, responsabile scientifico di CuSTOM ed uno degli autori dello studio: “I disturbi dell’esofago e della trachea sono abbastanza diffusi nelle persone così i modelli organoidi dell’esofago umano potrebbero essere di grande beneficio. Oltre ad essere un nuovo modo per studiare difetti alla nascita come l’atresia esofagea, gli organoidi possono essere usati per studiare malattie come esofagite eosinofila e metaplasia di Barrett o per bioingegnerizzare tessuto esofageo geneticamente abbinato per singoli pazienti.”