Esopianeta WASP-12b sarà distrutto in 3 milioni di anni

Rappresentazione artistica dell'esopianeta WASP-12b che gira intorno alla stella WASP-12 a distanza sempre più ravvicinata (credito: NASA/JPL-Caltech)

Un’interessante scoperta è stata fatta da un team di astrofisici di Princeton riguardo l’esopianeta WASP-12b, un pianeta scoperto nel 2008 che orbita intorno alla stella WASP-12, una nana gialla situata a circa 600 anni luce di distanza da noi ed individuabile nella costellazione dell’Auriga.
Secondo i ricercatori questo pianeta avrebbe il tempo contato: entro 3 milioni di anni sarà talmente vicina alla propria stella che verrà distrutto.

Tre milioni di anni sono davvero pochi considerando che la Terra dovrebbe sopravvivere per almeno altri 5 miliardi di anni.
Nello studio, pubblicato sull’Astrophysical Journal Letters, viene descritto come questo pianeta gassoso, definito come un gioviano caldo, sia così vicino alla sua stella che orbita intorno a quest’astro in soli 26 ore (la Terra, per fare un raffronto, orbita intorno al Sole ogni 365 giorni).

I ricercatori sapevano che questo pianeta non sarebbe potuto durare molto in quanto le forze gravitazionali tra il pianeta stesso e la stella sono così forti che prima o poi l’attrazione risulterà fatale.
Tuttavia, dopo aver misurato il tasso stesso di questa forza gravitazionale, i ricercatori hanno scoperto che la vita del pianeta è più breve di quanto teorizzato precedentemente, sostanzialmente sta per giungere al termine.

Tutto è dovuto all’attrito delle maree che vengono causate dalla spinta gravitazionale della stella sul pianeta e viceversa. Ciò causa una spinta verso l’interno del pianeta che si avvicina alla stella su un’orbita a spirale decadente che si sta accorciando sempre di più, una spirale mortale che ha segnato il destino del pianeta.
Si tratta di un fenomeno che era già stato previsto per i pianeti giganti molto vicini alle loro stelle ma questa è la prima volta che si può osservare questo processo in azione, come spiega Samuel Yee, studente laureato in scienze astrofisiche e primo autore dello studio.

Approfondimenti

Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo