
Uno studio condotto da ricercatori dell’Eurecat Centre Tecnològic e di altri istituti spagnoli riguardo ad una particolare sostanza presente nel succo d’arancia fornisce diverse informazioni sull’effetto di questa stessa sostanza, e quindi del succo d’arancia, sui soggetti con alta pressione sanguigna e ipertensione. I risultati sembrano mostrare che l’esperidina può proteggere dall’insulino-resistenza e può avere anche effetti positivi in generale sull’infiammazione. [1] Lo studio è stato pubblicato su Clinical Nutrition.
L’esperidina presente negli agrumi
Come spiegano i ricercatori, già diversi studi hanno mostrato che l’esperidina può avere effetti positivi sull’apparato cardiovascolare anche se i meccanismi con i quali opera non sono ancora ben compresi.[1]
L’esperidina è un composto flavanonico che si trova negli agrumi. Fu scoperta per la prima volta nel 1828 quando fu isolata da un chimico francese a seguito di analisi sullo strato interno bianco delle bucce degli agrumi. Gli scienziati credono che questo composto serva alle piante per difendersi. Il composto già da diversi anni è oggetto di ricerche scientifiche perché si crede possa avere delle proprietà biologiche interessanti.[2]
L’esperimento
Con questo nuovo studio i ricercatori hanno voluto sapere di più riguardo ai meccanismi d’azione dell’esperidina nei soggetti umani, in particolare quelli con una pressione più alta e l’ipertensione di stadio 1.
L’esperimento è durato 12 settimane. Hanno diviso 37 soggetti con pressione sanguigna elevata e con ipertensione di stadio 1 in tre gruppi: il primo doveva assumere una bevanda di controllo; il secondo doveva assumere una bevanda con 345 mg di esperidina; il terzo doveva assumere una bevanda con 600 mg di esperidina.[1]
Risultati
I ricercatori scoprivano che i membri del terzo gruppo (quelli dei 600 mg di esperidina) mostravano la riduzione di 6 geni proinfiammatori mentre i membri del secondo gruppo (quelli di 345 mg di esperidina) mostravano la riduzione solo di un gene pro infamatorio.
Scoprivano inoltre che i membri del terzo gruppo (600 mg) mostravano una riduzione del gene della sindrome coronarica acuta.[1]
Come spiegano i ricercatori nelle conclusioni dello studio, anche una singola dose di una bevanda con le 600 mg di esperidina sembra proteggere dall’insulino-resistenza e può ridurre l’espressione dei geni pro infiammatori anche dopo solo un trattamento di 12 settimane. Ciò probabilmente è alla base del meccanismo con il quale l’esperidina nelle arance agisce positivamente sull’infiammazione.[1]