Esperidina nel succo d’arancia: gli effetti sull’ipertensione scoperti dagli scienziati

Credito: ignartonosbg, Pixabay, 6657868

Uno studio condotto da ricercatori dell’Eurecat Centre Tecnològic e di altri istituti spagnoli riguardo ad una particolare sostanza presente nel succo d’arancia fornisce diverse informazioni sull’effetto di questa stessa sostanza, e quindi del succo d’arancia, sui soggetti con alta pressione sanguigna e ipertensione. I risultati sembrano mostrare che l’esperidina può proteggere dall’insulino-resistenza e può avere anche effetti positivi in generale sull’infiammazione. [1] Lo studio è stato pubblicato su Clinical Nutrition.

L’esperidina presente negli agrumi

Come spiegano i ricercatori, già diversi studi hanno mostrato che l’esperidina può avere effetti positivi sull’apparato cardiovascolare anche se i meccanismi con i quali opera non sono ancora ben compresi.[1]
L’esperidina è un composto flavanonico che si trova negli agrumi. Fu scoperta per la prima volta nel 1828 quando fu isolata da un chimico francese a seguito di analisi sullo strato interno bianco delle bucce degli agrumi. Gli scienziati credono che questo composto serva alle piante per difendersi. Il composto già da diversi anni è oggetto di ricerche scientifiche perché si crede possa avere delle proprietà biologiche interessanti.[2]

L’esperimento

Con questo nuovo studio i ricercatori hanno voluto sapere di più riguardo ai meccanismi d’azione dell’esperidina nei soggetti umani, in particolare quelli con una pressione più alta e l’ipertensione di stadio 1.
L’esperimento è durato 12 settimane. Hanno diviso 37 soggetti con pressione sanguigna elevata e con ipertensione di stadio 1 in tre gruppi: il primo doveva assumere una bevanda di controllo; il secondo doveva assumere una bevanda con 345 mg di esperidina; il terzo doveva assumere una bevanda con 600 mg di esperidina.[1]

Risultati

I ricercatori scoprivano che i membri del terzo gruppo (quelli dei 600 mg di esperidina) mostravano la riduzione di 6 geni proinfiammatori mentre i membri del secondo gruppo (quelli di 345 mg di esperidina) mostravano la riduzione solo di un gene pro infamatorio.
Scoprivano inoltre che i membri del terzo gruppo (600 mg) mostravano una riduzione del gene della sindrome coronarica acuta.[1]
Come spiegano i ricercatori nelle conclusioni dello studio, anche una singola dose di una bevanda con le 600 mg di esperidina sembra proteggere dall’insulino-resistenza e può ridurre l’espressione dei geni pro infiammatori anche dopo solo un trattamento di 12 settimane. Ciò probabilmente è alla base del meccanismo con il quale l’esperidina nelle arance agisce positivamente sull’infiammazione.[1]

Note e approfondimenti

  1. Effect of the consumption of hesperidin in orange juice on the transcriptomic profile of subjects with elevated blood pressure and stage 1 hypertension: a randomized controlled trial (CITRUS study) – ScienceDirect (IA) (DOI: 10.1016/j.clnu.2021.10.009)
  2. Hesperidin – Wikipedia in inglese (IA)
Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo