
Chi vive in aree dove si può essere più soggetti all’inquinamento atmosferico, in particolare a quello derivante dalle particelle più fini, è più a rischio di una cattiva salute renale secondo uno studio apparso su CJASN.
Si tratta di uno dei pochi studi che collega la salute dei reni con l’inquinamento atmosferico, di solito studiato in relazione alla salute dei polmoni.
I ricercatori, guidati da Matthew F. Blum, della Scuola di Medicina della Johns Hopkins University, hanno esaminato i dati di 10.997 adulti provenienti da quattro località statunitensi. Le persone erano state seguite dal 1996-1998 al 2016.
Stimando i livelli mensili di inquinamento atmosferico da particelle fini tramite i dati storico-climatici degli indirizzi delle località in cui vivevano i soggetti presi in esame, i ricercatori scoprivano che coloro che erano maggiormente esposti ad una maggiore quantità di polveri sottili erano anche più a rischio di albuminuria, una condizione che indice di disfunzione renale, e in generale di malattie renali croniche.
E dato che le malattie renali croniche stanno aumentando un po’ in tutto il mondo, gli stessi ricercatori si chiedono se ciò non debba essere messo in relazione con l’esposizione al sempre più forte inquinamento atmosferico.
In particolare analisi più approfondite potrebbero essere eseguite, come lasciano intendere gli stessi ricercatori, in nazioni quali la Cina e l’India dove i livelli di particolato fine nell’aria sono da5 a 10 volte superiori rispetto ai livelli degli Stati Uniti, località in cui la ricerca è stata eseguita.
Approfondimenti
- Fine particle air pollution linked with poor kidney health | EurekAlert! Science News (IA)
- Particulate Matter and Albuminuria, Glomerular Filtration Rate, and Incident CKD | American Society of Nephrology (IA) (DOI: 10.2215/CJN.08350719)
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