
L’esposizione della pelle alla luce ultravioletta del sole può modificare il microbioma intestinale secondo un nuovo studio pubblicato su Frontiers in Microbiology. A mediare questo cambiamento sarebbe la vitamina D e ciò spiegherebbe anche quell’effetto protettivo della stessa luce ultravioletta per quanto riguarda le malattie infiammatorie dell’intestino.
È noto infatti che l’esposizione della per la luce del sole procura una maggiore produzione di vitamina D nella pelle. È noto però, attraverso studi pubblicati negli ultimi anni, anche che lo stesso maggior quantitativo di vitamina D può alterare il microbioma intestinale umano. Ne consegue che le radiazioni del sole sulla pelle possono cambiare il microbioma intestinale umano ma ciò è stato dimostrato solo nei roditori. Questo nuovo studio dimostra che questo effetto è reale anche per gli esseri umani.
I ricercatori hanno eseguito esperimenti su 21 donne volontarie sane. Le 21 pazienti sono state sottoposte a tre sessioni di un minuto di esposizione a raggi ultravioletti in tutto il corpo per una settimana. Durante tutto il trattamento venivano prelevati campioni di feci e venivano analizzati i batteri intestinali. Venivano inoltre prelevati campioni di sangue per analizzare i livelli di vitamina D.
I ricercatori scoprivano che l’esposizione della pelle ai raggi ultravioletti aumentava in maniera significativa la diversità microbica intestinale e questo accadeva solo in quelle persone che non avevano assunto integratori di vitamina D nel corso degli esperimenti.
Come spiega Bruce Vallance, ricercatore dell’Università della British Columbia che ha condotto lo studio, l’esposizione ai raggi UVB aumentava la ricchezza e l’uniformità del microbioma dei soggetti. Prima dell’esposizione ai raggi, le donne che non assumevano integratori mostravano un microbioma intestinale meno diversificato rispetto alle donne che già assumevano integratori di vitamina D.
Tra i batteri che aumentavano di più c’erano i Lachnospiraceae, un genere di batteri già precedentemente collegato alla vitamina D.
“La luce UVB è in grado di modulare la composizione del microbioma intestinale nell’uomo, attraverso la sintesi della vitamina D”, dichiara Vallance.
Ora i ricercatori vorrebbero scoprire le cause di fondo ma secondo Vallance è probabile che l’esposizione alla luce UVB influenzi in qualche modo il sistema immunitario della pelle e questa influenzi a sua volta in maniera favorevole l’ambiente intestinale per diverse specie di batteri.
Approfondimenti
- Frontiers | Skin Exposure to Narrow Band Ultraviolet (UVB) Light Modulates the Human Intestinal Microbiome | Microbiology (IA) (DOI: 10.3389/fmicb.2019.02410)