
Unonuovo studio che sottolinea ancora una volta quanto la qualità dell’aria possa essere collegata allo sviluppo del cervello è stato realizzato da un team di ricercatori dell’Università della California a Davis. Stavolta i ricercatori hanno analizzato l’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico veicolare e lo sviluppo del cervello in relazione all’eventuale insorgenza di disturbi neurologici.
Hanno effettuato esperimenti sui topi ed hanno in effetti trovato questa associazione, cosa che conferma che l’inquinamento atmosferico non è un problema solo per l’apparato polmonare o cardiovascolare ma anche a livello neurologico.
I ricercatori hanno allestito un vivarium contenente topi vicino ad un tunnel molto trafficato della California settentrionale in modo da imitare, quanto più possibile, l’esperienza di un essere umano che vive nei pressi di una strada trafficata.
Confrontando il cervello dei piccoli di ratto esposti, per periodi prolungati, a questa tipologia di inquinamento atmosferico con quello di altri cuccioli di ratto esposti invece all’aria filtrata, i ricercatori notavano una crescita anormale nonché un aumento delle neuroinfiammazione nel cervello degli animali esposti all’inquinamento.
Si tratta di una prova del fatto che l’esposizione prolungata all’inquinamento atmosferico, quella che per esempio può avvenire abitando proprio nei pressi di una strada molto trafficata, aumenta il rischio di alterazioni nel cervello associate a disturbi dello sviluppo neurologico.
“Ciò a cui abbiamo assistito sono cambiamenti sottili”, spiega Kelley Patten, della UC Davis. “Ma stiamo assistendo a questi effetti utilizzando esposizioni all’inquinamento atmosferico che rientrano nei limiti normativi. Con lo sfondo di altri fattori di rischio genetico e ambientale nell’uomo, questo può avere un effetto più pronunciato. Questa esposizione contiene anche particolato molto fine che non è attualmente regolamentato”.