
L’esposizione prenatale agli oppioidi può influenzare negativamente un’area del cervello che regola le emozioni nei neonati secondo un nuovo studio di un team di ricercatori.
Come spiega Rupa Radhakrishnan, professore di radiologia presso la scuola di medicina dell’Università dell’indiana, non è mai stato analizzato appieno il rapporto tra i cambiamenti neurologici a lungo termine e l’esposizione agli oppioidi nei bambini prima della nascita, ossia in utero.
Come spiega lo stesso ricercatore, studi precedenti hanno analizzato l’utilizzo degli oppioidi sui cervelli degli adulti degli adolescenti.
I ricercatori si sono in particolare concentrati sulla connettività dell’amigdala, un’area del cervello collegata alla percezione e ad emozioni come rabbia, tristezza, paura ed aggressività. I ricercatori hanno analizzato 16 neonati di cui otto erano stati esposti ad oppioidi prima della nascita mentre gli altri otto non erano stati esposti atali sostanze.
I ricercatori hanno effettuato anche risonanze magnetiche del cervello mentre i bambini dormivano.
I risultati mostravano differenze significative, tra i due gruppi, per quanto riguarda le modalità con le quali l’amigdala si collega alle varie altre aree del cervello.
“Sebbene i nostri primi risultati abbiano mostrato differenze tra i due gruppi in un piccolo campione di studio, è molto importante approfondire ulteriormente e convalidare questi risultati in studi più ampi”, spiega il ricercatore. “Al fine di identificare i migliori metodi per gestire il NAS e migliorare i risultati a lungo termine in questi bambini, è fondamentale comprendere i cambiamenti nella funzione cerebrale che possono derivare dall’esposizione agli oppioidi prenatalmente”.
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