Se pensate che l’impatto sulla biodiversità animale da parte dell’uomo sia sostanzialmente cominciato solo nelle ultime migliaia di anni forse con questa nuova ricerca dovreste ricredervi.
Secondo un nuovo studio, apparso Su Ecology Letters, il processo di limitazione della biodiversità naturale, sostanzialmente le estinzione, causato da quelli che possono essere considerati i nostri antenati sarebbe cominciato già milioni di anni fa.
Secondo i ricercatori, appartenenti a vari istituti della Svezia, della Svizzera e del Regno Unito, alcuni dei cambiamenti riguardanti la biodiversità avvenuti in Africa negli ultimi milioni di anni, cambiamenti di natura minore rispetto a quelli, per esempio, avvenuti a causa dei cambiamenti climatici, sarebbero da addebitare ai primi ominidi.
Nello specifico i ricercatori hanno scoperto che diverse estinzioni di grandi carnivori dell’Africa orientale sarebbero stati causati dai nostri antenati.
Analizzando vari fossili africani i ricercatori si sono infatti accorti di drastiche riduzioni nel numero di diversi grandi carnivori, diminuzioni iniziate circa 4 milioni di anni fa.
Secondo i ricercatori, proprio in questo periodo, i nostri antenati avrebbero cominciato ad utilizzare nuove tecniche per ottenere il cibo proprio ai danni dei grandi carnivori.
Tra queste tecniche c’era quella del cleptoparassitismo: Gli ominidi rubavano semplicemente le prede appena uccise dai predatori, cosa che non è una novità nel mondo animale (ad esempio i leoni possono rubare con la forza le antilopi morti ai ghepardi).
Con azioni del genere ripetute, i grandi carnivori avrebbero subito delle conseguenze che nel tempo avrebbero contribuito alla loro estinzione.
Tra l’altro proprio per questo i grandi carnivori africani hanno poi nel corso del tempo sviluppato varie tecniche per difendere le proprie prede. Alcuni, come ad esempio i leopardi, raccolgono la preda e la conservano sui rami degli alberi.