
Gli eventi di pioggia estrema, che rappresentano il 5% degli eventi di pioggia totale, di solito formano modelli solo a livello locale. Una nuova ricerca, però, apparsa su Nature, rivela che esistono modelli globali anche riguardo alle precipitazioni estreme.
Questa scoperta potrebbe portare, tra l’altro, a delle previsioni migliori e a dei modelli climatici più accurati, anche per capire gli attuali cambiamenti climatici.
Si tratta di sistemi difficilmente individuabili se non utilizzando i dati satellitari. Questi perché questi eventi locali sembrano collegarsi a grande distanza. Ad esempio un evento di pioggia estrema in Europa può essere collegato ad un evento simile in India senza che ci siano eventi simili nelle zone terrestri intermedie. I modelli sembrano essere originati dalle cosiddette onde di Rossby, onde di fluidi geofisici che si sviluppano su scala planetaria. Di solito queste onde vengono prese in considerazione per lo studio delle piogge regolari e questa ricerca è la prima che le collega a modelli di eventi di pioggia estrema.
Secondo Niklas Boers, ricercatore del Potsdam Institute for Climate Impact Research e del Grantham Institute – Climate Change and Environment presso l’Imperial College, la scoperta può aiutare in particolare a verificare “il quadro emergente degli accoppiamenti tra i tropici e le regioni europee e del Nord America e le loro conseguenze per le piogge estreme”.
Sempre secondo Boers, la scoperta di collegamenti tra eventi di pioggia estremi in tutto il mondo potrebbe anche aiutare “a capire le connessioni tra i diversi sistemi monsonici e gli eventi estremi al loro interno”. Boers inoltre aggiunge: “Spero che i nostri risultati possano, a lungo termine, aiutare a prevedere le piogge estreme e le inondazioni e le frane associate nel nord-est del Pakistan, nel nord dell’India e in Nepal. Ci sono stati diversi pericoli simili negli ultimi anni, con conseguenze devastanti in queste regioni, come l’alluvione del Pakistan nel 2010”.