Ancora un nuovo studio disegna scenari nefasti in Europa per il prossimo futuro in tema di cambiamenti climatici. Parliamo della siccità, un fenomeno che, secondo quanto prevedono alcuni ricercatori che hanno pubblicato uno studio su Scientific Reports, potrebbe diventare sempre più frequente nel nostro continente.
D’altronde le estati degli anni 2018 e 2019 sono state tra le più aride e secche mai registrate in Europa così come gli ultimi cinque anni sono stati a livello globale tra i più caldi mai registrati: con informazioni del genere previsioni come quella dello studio su Scientific Reports cominciano a non stupire più.
I ricercatori, come riferisce la AFP, hanno analizzato dati climatici raccolti fin dal 1766 per arrivare alla conclusione che il periodo secco che l’Europa, in particolare quella centrale, sta vivendo è quello più grave mai registrato e che è soprattutto un periodo secco su larga scala.
Secondo i ricercatori, l’evento di siccità occorso in Europa centrale tra il 2018 e il 2019 non dovrebbe avere precedenti per quanto riguarda gli ultimi 250 anni.
Utilizzando questi dati e realizzando modelli globali di cambiamento climatico, i ricercatori hanno dunque ipotizzato uno scenario in cui le emissioni di gas serra continuano al ritmo odierno, praticamente lo scenario peggiore in cui i governi fanno poco o nulla per contrastare l’utilizzo dei combustibili fossili.
In questo scenario, per nulla fantascientifico, il numero dei periodi di siccità estrema della durata di due anni, come quello appena trascorso, aumenterà la sua frequenza di ben sette volte in Europa nel corso della seconda metà di questo secolo.
Livelli di siccità del genere portano a conseguenze piuttosto facili da immaginare sulle aree coltivate e sull’approvvigionamento dell’acqua. Per quanto riguarda l’agricoltura, i ricercatori hanno calcolato che 40 milioni di ettari di terreni coltivati in Europa, più o meno il 60% di tutte le aree coltivate nel continente, saranno interessati da questi picchi di siccità.
Un periodo di siccità di due anni, fanno notare i ricercatori, è molto più grave di una estate secca, già di per sé considerata come una eventualità più che nefasta. Un periodo così secco e così lungo ha degli effetti sulla vegetazione molto forti tanto che molte piante fanno fatica a riprendersi.