L’evento di Tunguska potrebbe essere stato causato da un corpo asteroidale composto perlopiù di ferro passato attraverso l’atmosfera terrestre e che poi ha continuato la sua orbita quasi solare. È di questo parere uno scienziato russo, Sergei Karpov, ricercatore presso l’Istituto di fisica Kirensky di Krasnoyarsk, coadiuvato dai suoi colleghi.
Lo scienziato, insieme al suo team, ha pubblicato uno studio su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society nel quale prende in considerazione uno degli eventi più misteriosi avvenuti nel secolo scorso, ossia l’esplosione avvenuta nell’atmosfera, poco sopra l’area di Tunguska, in Siberia nel 1908. Fu un’esplosione che spazzò via letteralmente più di 80 milioni di alberi e che fortunatamente avvenne in una zona remota e perlopiù disabitata.
La teoria principale vede l’impatto di un asteroide con l’atmosfera terrestre, impatto che poi avrebbe provocato la formazione di detriti più piccoli. Lo stesso impatto con l’atmosfera avrebbe provocato l’onda d’urto.
Krasnoyarsk e colleghi, però, hanno fornito una spiegazione leggermente diversa. L’onda d’urto sarebbe stata provocata non da un impatto diretto ma dal passaggio di un corpo spaziale molto vicino alla Terra, così vicino ad attraversare anche la sua atmosfera. Questo corpo si sarebbe avvicinato a circa 10-15 km dalla superficie ad una velocità di 20 km al secondo. Una velocità così alta che gli avrebbe permesso di sfuggire all’attrazione gravitazionale terrestre e di non impattare sulla superficie del nostro pianeta ma solo di attraversare la sua atmosfera per poi uscire di nuovo nello spazio esterno. Nel frattempo, durante il passaggio ravvicinato, questo corpo spaziale avrebbe comunque perso più di 3 milioni di tonnellate di materiale.
L’onda d’urto sarebbe stata provocata perlopiù dall’evaporazione del corpo mentre si avvicinava alla superficie della terra. Gli scienziati hanno calcolato che per un asteroide di 200 metri di diametro, sarebbero andate perse circa 500.000 tonnellate di materiale al secondo.
Il plasma ad alta temperatura risultante avrebbe creato gli effetti tipici dell’esplosione che poi sono stati visti e fotografati nella foresta di Tunguska. Gli incendi, poi, sarebbero stati causati dalla luce ad alta intensità provocata dall’entrata del corpo nell’atmosfera terrestre, momento in cui esso raggiunse una temperatura di oltre 10.000 °C.
Secondo i calcoli che Karpov e colleghi hanno fatto, questo corpo spaziale attraversò ad una velocità altissima l’atmosfera terrestre e sorvolò l’epicentro di Tunguska per solo un secondo, quanto è bastato per radere al suolo decine di milioni di alberi.
“Al momento, ci sono oltre 100 ipotesi sulla natura del fenomeno Tunguska”, spiega Sergei Karpov al Siberian Times. “Includono la caduta di un piccolo asteroide che misura diverse decine di metri costituiti da materiali asteroidi tipici, metallo o pietra, nonché ghiaccio”.
I ricercatori credono però che questo corpo spaziale non sarebbe stato costituito perlopiù dal ghiaccio: i modelli che lo scienziato e i suoi colleghi hanno effettuato mostrano una particolare lunghezza della traiettoria secondo la quale il corpo sarebbe stato fatto perlopiù di ferro.
La mancanza di tracce di ferro tra gli alberi abbattuti sarebbe poi spiegabile con il fatto che le goccioline di ferro che si sarebbero fuse al passaggio con l’atmosfera non avrebbero potuto raggiungere la superficie proprio a causa dell’alta velocità dell’asteroide: “Questa versione è supportata dal fatto che non ci sono resti di questo corpo e crateri sulla superficie della Terra”, spiega ancora ricercatore.