Diverse specie animali si servono di falsi occhi, presenti sulla superficie del corpo, per intimidire i predatori. Questa caratteristica è diffusa in diverse specie di farfalle, di uccelli e di animali marini e ha intrigato i ricercatori e i biologi per molti anni in quanto la vera funzione di questi occhi “dipinti” dall’evoluzione sulla superficie del corpo è rimasta oscura per molto tempo.
Una nuova ricerca, pubblicata su The American Naturalist, dovrebbe almeno in parte sciogliere i dubbi: questi falsi occhi servono ad intimidire eventuali predatori. Questi segni circolari e concentrici spesso ssomigliano agli occhi dei vertebrati, in particolar modo a quelli dei gufi, e nnon servono per mimetizzarsi ma hanno un vero e proprio effetto intimidatorio.
L’esperimento che ricercatori, autori dello studio ed appartenenti all’Università di Åbo Akademi in Finlandia, hanno condotto ha riguardato in particolare una specie di piccoli pesci la metà dei quali era stata esposta alla presenza del loro principale nemico naturale, un’altra specie di pesce più grande.
“Abbiamo scoperto che, rispetto al pesce predatore-inesperto, i pesci che avevano sperimentato la minaccia di predazione erano più esitanti ad attaccare la preda con i segni del falso occhio visibili, anche quando non erano simili a occhi”, ha dichiarato nella relativa pubblicazione la biologa Karin Kjernsmo.
Fonti e approfondimenti
- September: fish eyespots | News | University of Bristol (IA)
- Resemblance to the Enemy’s Eyes Underlies the Intimidating Effect of Eyespots: The American Naturalist: Vol 0, No 0 (IA)
- Crediti immagine: Karin Kjernsmo (foto di un Hemiscyllium ocellatum)