Un interessante studio apparso sulla rivista Food & Nutrition Research descrive i risultati degli esperimenti condotti da alcuni ricercatori di un istituto coreano, l’Università femminile Duksung. I ricercatori si sono concentrati sul rapporto esistente tra il consumo di probiotici e i suoi rapporti con l’obesità umana e con le condizioni del fegato effettuando degli esperimenti sui topi. I ricercatori giungono alla conclusione che quattro ceppi di batteri dell’acido lattico di origine umana possono contrastare gli effetti negativi di una dieta ricca di grassi favorendo la perdita di peso e procurando anche effetti positivi sul fegato.[1]
Gli esperimenti sui topi obesi
I ricercatori hanno prima indotto l’obesità nei topi tramite una dieta ricca di grassi. Poi hanno fatto assumere assumere, per via orale, per una volta al giorno e per otto settimane, quattro ceppi di batteri dell’acido lattico di origine umana: Lacticaseibacillus rhamnosus MG4502, Lactobacillus gasseri MG4524, Limosilactobacillus reuteri MG5149 e Weissella cibaria MG5285.
I ricercatori prelevavano poi vari dati come il peso corporeo, il peso del fegato e i dati relativi al tessuto adiposo nonché altri parametri come la tolleranza al glucosio e le caratteristiche biochimiche del siero. Sono state condotte anche analisi istopatologiche su campioni di tessuti prelevati dagli stessi animali.[1]
Risultati
I ricercatori si accorgevano che i quattro ceppi di acidi del batterio lattico procuravano negli animali una riduzione del peso del corpo, di quello del fegato e una riduzione del tessuto adiposo. Miglioravano anche i livelli di trigliceridi, del colesterolo totale, del colesterolo lipoproteico a bassa densità e della leptina.
Si aveva, inoltre, una riduzione della steatosi epatica e di trigliceridi nel fegato, effetti che procuravano un minor accumulo del grasso nello stesso fegato.
Meno cellule del grasso nell’epididimo
Infine i ricercatori si accorgevano anche di una riduzione della dimensione degli adipociti (cellule del grasso) nel tessuto dell’epididimo. In particolare i batteri Limosilactobacillus reuteri e Weissella cibaria producevano un’espressione di molto più bassa di proteine lipogeniche nell’epididimo.[1] L’epididimo è un piccolo dotto dell’apparato genitale.[2]
Limosilactobacillus reuteri e Weissella cibaria
I ricercatori, nelle conclusioni dell’abstract dello studio, spiegano che in particolare L. reuteri MG5149 che W. cibaria MG5285 dovrebbero essere considerati come probiotici potenziali per contrastare l’obesità.[1]