Fanno fare tapis roulant a 20 persone, poi le fanno digiunare per 36 ore: notevoli effetti scoperti nello studio

Credito: Tijana Moraca, Shutterstock, ID: 205105408

Un team di ricercatori, che ha pubblicato il proprio studio sulla rivista Medicine & Science in Sports & Exercise, ha effettuato un’interessante scoperta riguardante il digiuno e il suo collegamento con l’attività fisica e in generale il miglioramento della salute metabolica.
Come spiega il ricercatore della Brigham Young University Landon Deru, autore principale dello studio, lui e i collaboratori volevano capire se l’esercizio intenso all’inizio di una fase di digiuno poteva massimizzare gli effetti derivanti dal digiuno stesso. In pratica i ricercatori volevano scoprire se il corpo entra più velocemente nello stato di chetosi, producendo chetoni, se all’inizio di una fase di digiuno si svolge un esercizio intenso.[1]

L’esperimento

I ricercatori hanno dunque effettuato il proprio studio su 20 persone sane (11 maschi e nove femmine) chiedendo loro di portare avanti due fasi di digiuno della durata di 36 ore (ma senza rinunciare all’acqua). I due digiuni iniziamo entrambi dopo un pasto standard ma la differenza tra il primo e il secondo stava nel fatto che il primo iniziava con una fase di esercizio su un tapis roulant, il secondo senza alcuna fase di esercizio.[2]
Durante la fase di veglia, ogni due ore i partecipanti dovevano poi completare dei questionari relativi alla fame e al proprio umore. Inoltre i ricercatori misuravano i livelli di B-idrossibutirrato (BHB), un composto chimico simile al chetone.[1]

Risultati

I ricercatori notavano che l’esercizio all’inizio della fase di digiuno portava ad una notevole differenza in termini di effetti positivi del digiuno stesso. Quando i partecipanti avevano fatto esercizio sul tapis roulant (sessione di 45-50 minuti) prima di iniziare il digiuno raggiungevano lo stato di chetosi in media tre ore e mezza prima rispetto a quando non avevano fatto l’esercizio prima del digiuno. Inoltre producevano il 43% in più di BHB.
Quando non eseguivano l’esercizio all’inizio del digiuno andavano in chetosi solo 20-24 ore dopo l’inizio del digiuno.[1]

Esercizio fisico all’inizio del digiuno brucia tanto glucosio

Secondo i ricercatori si tratta di una prova del fatto che l’esercizio all’inizio della fase di digiuno tende a bruciare tantissimo glucosio nel corpo e ciò provoca un passaggio più veloce alla chetosi.
Questo vuol dire che se si digiuna, ad esempio per 24 ore, ma si inizia il digiuno con un esercizio, si ottengono più benefici e questo a sua volta vuol dire che due fasi di digiuno uguali in termini temporali possono essere differenti per quanto riguarda gli effetti benefici a seconda del livello di attività fisica all’inizio del digiuno.[1]

Si parla comunque di soggetti sani

Il ricercatore ricorda che ci sono soggetti che non dovrebbero digiunare. Ad esempio i diabetici di tipo 1 non dovrebbero digiunare per 24 ore. Per un soggetto sano digiunare per 24 ore, una volta settimana o anche due, può essere considerata come una pratica positiva, come lascia intendere lo stesso Bailey.
Tuttavia le ricerche scientifiche riguardanti il digiuno, soprattutto quelle che cercano di capire per quanto tempo dovrebbe essere portato avanti, non hanno ancora portato a raccomandazioni standard e universali.[1]

Pasto abbondante prima del digiuno rallenta raggiungimento della chetosi

Inoltre il ricercatore spiega che se si mangia un pasto abbondante, ad esempio uno molto carico di carboidrati, prima di iniziare la fase di digiuno, la fase di chetosi potrebbe non essere raggiunta dopo poche ore, potrebbe essere raggiunta addirittura dopo giorni, anche se ci si allena. Secondo il ricercatore bisognerebbe “mangiare moderatamente prima di digiunare”.[1]

Note e approfondimenti

  1. Studio BYU: vuoi massimizzare i risultati sulla salute del digiuno? Inizia il tuo digiuno con l’esercizio
  2. The Effects of Exercise on β-Hydroxybutyrate Concentrations… : Medicine & Science in Sports & Exercise (DOI: 10.1249/MSS.0000000000002655)
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