Nuovo faro LED per treni ottimizzato per il risparmio energetico

Un potente faro LED molto più efficiente dei fari con luci tradizionali è stato progettato da un gruppo di ricercatori del Micro Optics Device Laboratory del Graduate Institute of Photonics e Optoelectronics dell’Università Nazionale di Taiwan. Secondo i ricercatori, questo nuovo faro utilizza un decimo dell’energia necessaria per i fari convenzionali e, proprio per questo, si rivela Tra l’altro, ottimo metodo per diminuire l’immissione dell’anidride carbonica nell’atmosfera.
Il faro è stato progettato principalmente per essere utilizzato nella parte anteriore dei treni. Proprio i fari anteriori di questi mezzi di trasporto si rivelano fondamentali in quanto permettono di vedere elementi ad una certa distanza nell’oscurità e, soprattutto, permettono di essere visti dagli altri, cosa molto importante quando il treno, per esempio, deve passare ad un passaggio a livello.

I fari tradizionali sono composti dalle più classiche lampade ad incandescenza oppure alogene, sufficienti per le norme di sicurezza ma non efficienti per quanto riguarda il rapporto energia consumata/illuminazione. Molta dell’energia utilizzata, infatti, soprattutto con le lampade ad incandescenza, viene dispersa in calore.
Tuttavia secondo Wei-Lun Liang, uno degli autori dello studio che hanno portato alla creazione di questo nuovo faro LED, anche i proiettori LED “tradizionali” molto spesso vanno a sprecare energia in quanto la struttura con la quale sono composti vede un’ampia sovrapposizione delle sezioni che contengono i LED.

Il nuovo faro vanta invece un nuovo design che vede la presenza di 10 LED ad alta efficienza posizionati in maniera molto precisa. Alcuni dei LED possono essere spenti (ad esempio per non accecare i passeggeri Sulle piattaforme di attesa quando il treno è fermo).
Altro punto di forza di questo nuovo faro è la superficie riflettente parabolica a forma di coppa che ha il compito di focalizzare la luce emessa e di proiettarla in un’unica direzione (cioè sul davanti). Nello specifico ricercatori hanno utilizzato due riflettori parabolici di alluminio semicircolari.

Fonti e approfondimenti

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