
I fattori di rischio per l’Alzheimer possono essere rilevanti anche già durante l’adolescenza o nel corso di vent’anni secondo un nuovo studio citato all’Alzheimer’s Association International Conference (AAIC) 2020.
Intervenendo in tempo per agire contro questi fattori di rischio, si possono ridurre nuovi casi di Alzheimer, come spiega Maria C. Carrillo, una responsabile scientifica dell’associazione.
Lo studio si è avvalso di analisi effettuate su 714 persone afro-americane. La ricercatrice dell’Università della California a Davis, Kristen George, con l’aiuto dei colleghi ha infatti scoperto che l’ipertensione o il diabete oppure una combinazione di due o più fattori collegati alla salute del cuore possono essere collegati ad un livello di salute cognitiva peggiore poi nell’età avanzata. Si tratta di condizioni che possono essere comuni nell’adolescenza o durante la giovinezza.
Il collegamento persisteva anche tenendo conto di vari fattori tra cui l’età, il sesso e il livello di istruzione.
Si tratta di risultati che, secondo i ricercatori, mostrano che i fattori di rischio legati alle patologie cardiovascolari presenti fin dall’adolescenza possono influenzare la salute del cervello con l’avanzare dell’età e ciò vale soprattutto per gli afroamericani.
Questi ultimi hanno infatti un rischio maggiore di patologie cardiovascolari rispetto agli altri gruppi razziali o etnici.
I ricercatori inoltre scoprivano che il rischio di demenza con l’avanzare dell’età aumentava per quelle donne con un indice di massa corporea durante la prima età adulta più elevato.
Infine i ricercatori hanno trovato collegamento tra gli uomini obesi durante la prima età adulta ed un rischio di demenza maggiore. Lo stesso collegamento persisteva per gli uomini che, invece di essere obesi, erano solo in sovrappeso ma il livello di rischio risultava più basso.
Approfondimenti
- Alzheimer’s Risk Factors May Be Measurable in Adolescents and Young Adults | AAIC 2020 | Alzheimer’s Association (IA)
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