
Un nuovo meccanismo che consente al nastro corpo, nello specifico alla nostra pelle, di combattere le ferite provocate dalle infezioni batteriche è stato scoperto da un gruppo di ricercatori della Charité – Universitätsmedizin Berlin.
I ricercatori hanno scoperto che è una specifica molecola, conosciuta come interleuchina 6, ad entrare in azione e proprio questa scoperta potrebbe servire in futuro per nuovi metodi per contrastare le infezioni delle ferite batteriche.
Queste ferite, nei casi peggiori, possono infatti portare a gravi conseguenze come forti infiammazioni e setticemia.
Il team di ricercatori guidati da Frank Siebenhaar, del Dipartimento di Dermatologia, Venereologia e Allergologia dell’istituto tedesco, ha analizzato come i mastociti, cellule del sistema immunitario, sono coinvolti nella risposta della pelle all’infezione batterica e in generale nel processo di guarigione.
Effettuato osservazioni sugli animali, i ricercatori hanno compreso che se i mastociti erano assenti nel punto della ferita, i batteri presenti su di essa risultavano in numero di 20 volte superiore. Ciò provocava una chiusura della ferita molto più lenta che richiedeva più giorni.
I ricercatori hanno scoperto che a rendere possibile l’azione benefica dei mastociti erano le molecole messaggere interleuchina 6.
Queste molecole stimolano le cellule dello strato superficiale dell’epidermide spingendole a rilasciare i peptidi antimicrobici, catene proteiche che eliminano i batteri, oltre ai virus e ai funghi.
I ricercatori poi hanno replicato questi processi anche nel tessuto umano in laboratorio.
Gli stessi ricercatori credono che applicando artificialmente interleuchina 6 sulle ferite infettate si possa ottenere un meccanismo simile anche se questa è per il momento solo un’ipotesi che va dimostrata con eventuali esperimenti sugli esseri umani.