Feromoni e cannibalismo: ecco come un coleottero cresce i propri figli

Nicrophorus quadripunctatus (credito: Mamoru Takata, Yuki Mitaka, Sandra Steiger, Naoki Mori; iScience; DOI: 10.1016/j.isci.2019.06.041

Un gruppo di ricercatori ha analizzato le particolari modalità con le quali le madri di una specie di coleottero, il Nicrophorus quadripunctatus, nutrono i propri figli.

Le femmine di questo coleottero depongono le proprie uova nei corpi in decomposizione di vari animali di piccola stazza, soprattutto roditori o uccelli. Quando le larve nascono, la madre reperisce la carne direttamente in loco e la fornisce ai figli dopo averla masticata e rigurgitata, questo per almeno tre volte ogni ora.

Quando è l’ora di mangiare, i piccoli si arrampicano e tendono a flettersi verticalmente per ricevere il nutrimento.
Tuttavia quando non è ora di pasto e la madre comunque si trova vicino al loro, i piccoli non si agitano e restano tranquilli.

Incuriositi, i ricercatori hanno cercato di scoprire il perché ed hanno scoperto che la madre stessa emette un particolare feromone, denominato 2-fenossietanolo, una sorta di messaggio chimico che “attiva” l’accattonaggio della covata.

Hanno avuto la conferma di questo imbevendo dei pezzi di carta con questa sostanza e avvicinandola alle larve di Nicrophorus quadripunctatus scoprendo che la sostanza stessa metteva le larve in allarme facendole rialzare per toccare la carta cercando di succhiare qualche goccia di cibo.

Tra l’altro un’altra caratteristica singolare caratterizza questa specie di coleottero: quando c’è poco cibo in giro e le madri non sanno come nutrire neanche loro stesse possono cannibalizzare i figli.
Di solito quelli che vanno maggiormente incontro a questo triste destino sono proprio quei figli più “fastidiosi” per la madre, quelli che si agitano maggiormente implorando cibo.

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