
Fertilizzanti con grafene sono stati sviluppati da un gruppo di ricercatori dell’Università di Adelaide, Australia. Il grafene, nello specifico, viene usato in questo caso come vettore e, secondo gli stessi ricercatori, permette un più lento rilascio da parte del fertilizzante nel terreno e un’applicazione più mirata con un conseguente aumento dell’efficienza nonché dell’assorbimento delle sostanze nutritive da parte delle piante.
I ricercatori hanno utilizzato fogli di ossido di grafene su cui sono stati caricati gli oligoelementi essenziali, tra cui micronutrienti di zinco e rame.
Secondo Mike McLaughlin, ricercatore del Centro di ricerca sulla tecnologia dei fertilizzanti dell’Università di Adelaide, “I fertilizzanti che mostrano un rilascio più lento e controllato e una maggiore efficienza avranno un impatto ridotto sull’ambiente e costi inferiori per gli agricoltori rispetto ai fertilizzanti convenzionali, apportando significativi benefici potenziali all’agricoltura e all’ambiente”.
Un eventuale commercializzazione di questa tipologia di fertilizzante dipenderà perlopiù dal costo del grafene e dell’ossido del grafene e dalla capacità di scalare questo processo integrandolo nella produzione di fertilizzante.