
Un trucco abbastanza singolare, mai scoperto in nessun’altra pianta, è stato individuato da un team di ricercatori per quanto riguarda le modalità che la pianta Aristolochia microstoma per spandere il suo polline.
Per il genere Aristolochia sono state catalogate, finora, più di 550 specie presenti un po’in tutto il mondo ma in particolare delle aree tropicali e subtropicali. Si tratta di viti legnose e di piante erbacee perenni con fiori estremamente complessi.
Proprio i fiori di questa pianta adottano un metodo per attrarre le mosche del genere Megaselia e per espandere il proprio polline. I fiori emanano un particolare odore che simula quello di corpi di insetti in putrefazione. Le mosche del genere Megaselia, infatti, quando si devono accoppiare, sono alla ricerca di corpi in prefazione di altri insetti su cui poi la femmina può deporre le uova. In questo modo le larve avranno cibo a disposizione appena nate.
Si tratta del primo caso noto di un fiore che riesce ad ingannare gli insetti impollinatori con un odore che simula quello di insetti morti e di composizione invece che simulare l’odore di carogne vertebrati.
L’impollinazione ingannevole è tipica di molte specie di piante, soprattutto orchidee, e in molte specie si è evoluta in maniera indipendente sviluppando metodi molto particolari. Ed è questo il caso della pianta Aristolochia microstoma.
Una volta che l’insetto impollinatore si appoggia sul fiore viene guidato, da quelli che sembrano essere dei peli, verso una piccola camera inferiore che contiene gli organi sessuali della pianta. Qui la mosca, letteralmente intrappolata, viene costretta a depositare il polline che trasporta sull’organo femminile della pianta prima della maturazione degli stami e del rilascio di altro polline. Questi “peli” della pianta poi appassiscono e lasciano scappare l’insetto in modo che possa iniziare un nuovo ciclo.
“Molte specie di Aristolochia sono note per attirare le mosche con profumi floreali, ad esempio imitando l’odore di carogne o feci di mammiferi, piante in decomposizione o funghi”, spiega Thomas Rupp, uno studente di dottorato della suddetta università ed altro autore dello studio. “Ma la nostra curiosità è stata stuzzicata dall’A. microstoma, una specie conosciuta solo in Grecia: a differenza di altre Aristolochia con i loro fiori vistosi, l’A. microstoma ha fiori brunastri poco appariscenti che giacciono orizzontalmente, in parte sepolti o vicini al suolo tra lettiera o rocce. I fiori rilasciano un odore sgradevole, simile a una carogna, percepibile da chi si trova a breve distanza”.