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Secondo un nuovo studio pubblicato oggi su New Phytologist, le piante da fiore sarebbero nate in un periodo compreso tra 149 256 milioni di anni fa. La ricerca, condotta da un gruppo di scienziati della University College London, non si discosta poi moltissimo dalle due principali stime precedenti riguardo all’origine dei fiori sulle piante, quella rilevata tramite gli studi molecolari e quella relativa agli studi di fossili.
Queste due valutazioni, infatti, non combaciano e ciò ha causato non pochi dibattiti tra gli scienziati, come dichiarato da Jose Barba-Montoya, uno degli autori della ricerca. Secondo quest’ultimo, anche Darwin descriveva l’origine dei fiori come un “abominevole mistero”.
Secondo gli studi di fossili, ci sarebbe stato un “improvviso” cambiamento nell’evoluzione delle piante: queste ultime hanno cominciato a diversificarsi seguendo poi tra l’altro la quasi parallela evoluzione esplosiva di animali, perlopiù insetti, impollinatori e di erbivori e predatori in generale.
Secondo gli studi molecolari, invece, l’origine di fiori risulterebbe invece molto più antica e avrebbe seguito un’evoluzione molto più graduale.
Questa nuova ricerca si è basata sullo studio più approfondito della composizione genetica delle piante da fiore, in particolare sulla velocità con cui si vanno accumulando le mutazioni genomiche. i ricercatori hanno analizzato un set di dati di 83 geni da 644 taxa. Hanno inoltre analizzato altre prove fossili. Queste ulteriori analisi hanno comunque confermato l’incertezza nella stima della nascita dei fiori, un evento comunque inseribile nella periodo del cretaceo tra 149 e 256 milioni di anni fa.