Fiume lungo più di 1000 km potrebbe esistere sotto la calotta della Groenlandia

I modelli matematici supportano l’idea dell’esistenza di una valle percorsa da un fiume lungo più di 1000 km sotto la calotta glaciale della Groenlandia, circa 500 metri sotto il livello del mare (credito: Christopher Chambers et al, The Cryosphere, 12 novembre 2020)

Nuovi aggiornamenti dei modelli computazionali delle profondità della calotta glaciale della Groenlandia mostrano che potrebbe esistere un fiume, composto da acqua di fusione dei ghiacci superficiali, che scorrerebbe in profondità sotto la stessa calotta per più di 1000 km. Questo fiume percorrerebbe un’intera valle sub glaciale per terminare nei pressi del fiordo di Petermann, nell’area settentrionale della Groenlandia.

I ricercatori dell’Università di Hokkaido sono giunti a questa conclusione utilizzando i dati raccolti da precedenti studi con strumenti radar per eseguire nuovi modelli matematici con il fine principale di capire la profondità del substrato roccioso. Alla fine hanno scoperto che una lunga valle situata nelle profondità, sotto la calotta, potrebbe essere aperta e non segmentata come ipotizzato in precedenza, caratteristica che impedirebbe all’acqua di fruire liberamente.

Collaborato con colleghi dell’Università di Oslo, i ricercatori hanno quindi eseguito le nuove simulazioni per capire cosa potrebbe accadere all’acqua derivante dallo scioglimento dei ghiacciai superficiali nel caso la valle sottostante fosse davvero aperta. Il risultato sarebbe un unico corso d’acqua subglaciale che correrebbe per più di 1000 km.
“I risultati sono coerenti con un lungo fiume subglaciale”, spiega Christopher Chambers, uno degli scienziati dell’Università di Hokkaido che ha partecipato allo studio, “ma rimane una notevole incertezza. Ad esempio, non sappiamo quanta acqua, se ce n’è, è disponibile per scorrere lungo la valle, e se effettivamente esce nei pressi del fiordo di Petermann o se si ricongela, o se fuoriesce dalla valle lungo la strada.”
“Sono necessarie ulteriori indagini radar per confermare l’accuratezza delle simulazioni”, spiega l’altro ricercatore principale dello studio, Ralf Greve.

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