Fiumi finlandesi trasportano sempre più carbonio nel Mar Baltico

Fiume Kemijoki, Finlandia (credito: Fanny Schertzer, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Un nuovo studio, condotto da scienziati finlandesi, conferma l’aumento delle quantità di carbonio trasportate dai fiumi. I ricercatori hanno analizzato le quantità di carbonio organico nei fiumi finlandesi che si riversano nel Mar Baltico.
I dati si riferiscono ad un periodo di 25 anni e sono relativi a 30 fiumi. I risultati che i ricercatori hanno ottenuto mostrano che sono 280.000 tonnellate di carbonio in più ogni anno quelle trasportate dai 30 fiumi nel mare rispetto a quanto trasportato dagli stessi fiumi nei primi anni 90.

Già studi precedenti avevano mostrato che la quantità di carbonio organico totale (totale organic carbon, TOC) trasportata dai fiumi finlandesi nel Mar Baltico dipendeva molto anche dalle precipitazioni tanto che in un anno piovoso lo stesso carico di carbonio in un fiume può essere il doppio rispetto a quello di un anno secco.
“Abbiamo scoperto che le concentrazioni di TOC sono aumentate in quasi tutti i fiumi dai primi anni ’90. Se combinato con scarichi che sono rimasti invariati o aumentati, le emissioni di TOC nel Mar Baltico sono aumentate considerevolmente: di quasi il 50% dal 1993”, riferisce il comunicato stampa che presenta lo studio Eero Asmala, un ricercatore della facoltà di scienze biologiche e ambientali dell’Università di Helsinki che ha partecipato alla ricerca insieme ad altri colleghi dell’Università di Aarhus e dell’Istituto finlandese per l’ambiente.

I ricercatori attribuiscono il fenomeno ai cambiamenti climatici, in particolare quelli relativi alle precipitazioni e alla temperatura oltre che all’utilizzo del suolo.
Più un bacino viene drenato, infatti, più sono le probabilità di alte concentrazioni di TOC nelle acque dei fiumi, come spiega Antti Räike, un altro degli autori impegnati nello studio.

Un altro effetto che si ha con una maggiore concentrazione di carbonio organico nelle acque dei fiumi sta nella minore trasparenza di queste ultime e nel rischio aumentato di carenza di ossigeno nelle acque di fondo, tuttavia gli stessi scienziati lasciano intendere che gli effetti negativi, in particolare per quanto riguarda il rilascio di questo stesso carbonio nel Mar Baltico, al momento sono ancora poco calcolabili.

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