
Il risultato raggiunto dai ricercatori dell’Università Statale di Washington per certi versi sembra molto interessante. Secondo i ricercatori, che hanno pubblicato il proprio studio su Organizational Behavior and Human Decision Processes, flirtare, naturalmente in maniera non esagerata, al lavoro non solo risulta relativamente innocuo ma può anche essere utile per ridurre il livello di stress.
Ciò che gli stessi ricercatori descrivono come comportamento sessuale sociale con esperienza positiva posto di lavoro, può infatti avere risvolti positivi a livello psicologico, come mostrano, a detta degli stessi ricercatori, gli esperimenti che hanno effettuato su vari partecipanti.
Innanzitutto, come dichiarato nello stesso comunicato stampa, i ricercatori intendono tracciare una netta distinzione tra il flirt “leggero” e innocuo e in generale questi tipi di interazione tra colleghi e gli atti persistenti e indesiderati che possono rientrare nella casistica delle molestie sessuali e che spesso sono perpetrati da personale che ricoprono posizioni di autorità.
Mentre essere bersaglio di molestie causa ovviamente dello stress, secondo la ricercatrice Leah Sheppard, essere oggetto di un leggero flirt può invece alleviarlo.
In tal senso questo studio pone dei dubbi riguardo alle recenti politiche di tolleranza zero per quanto riguarda il comportamento sessuale sul posto di lavoro, politiche che per certi versi possono sembrare esagerate come uno sguardo fisso che non può durare più di cinque secondi o addirittura linee guida aziendali per eventuali abbracci ai colleghi.
I ricercatori hanno analizzato i comportamenti di vari gruppi di lavoratori attivi negli Stati Uniti, in Canada o nelle Filippine. Si tratta di centinaia di partecipanti che hanno risposto a vari questionari. Le risposte sono state raccolte sia prima che dopo l’esplosione del fenomeno relativo al movimento #MeToo, fenomeno sociale per il quale evidentemente gli stessi ricercatori hanno comunque tenuto di conto in relazione all’influenza che poteva avere sulle risposte dei partecipanti.
Incrociando le risposte e dividendo gli stessi partecipanti in gruppi, i ricercatori scoprivano che la maggior parte dei dipendenti si sentiva a proprio agio riguardo ai flirt, come spiega la stessa Sheppard: “Quello che abbiamo scoperto è che quando si gode del flirt, può offrire alcuni benefici: fa stare bene le persone con se stesse, cosa che può quindi proteggerle dallo stress nella loro vita”.
Secondo gli stessi autori dello studio, le politiche eccessivamente rigide messe in atto in questo periodo per scoraggiare le molestie sessuali possono inavvertitamente portare con loro il messaggio che qualsiasi tipo di comportamento sessuale sociale, anche quello potenzialmente benefico e comunque innocuo, deve essere monitorato e punito.
Ciò si scontra con i risultati che i ricercatori hanno ottenuto: la maggior parte dei partecipanti che hanno analizzato apprezzavano il flirtare se questo proveniva dai colleghi di pari livello mentre veniva molto meno apprezzato se esso proveniva dai superiori.
Proprio secondo la Sheppard sarebbero sostanzialmente quindi solo i manager e in generale i supervisori e i dirigenti a dover cercare un equilibrio e ad evitare di impegnarsi nel flirt ma allo stesso tempo senza istituire politiche troppo restrittive riguardo al comportamento sessuale sociale.