Sarà l’ultima volta che possiamo vederla dal vivo: si parla della sonda della NASA OSIRIS-REX che sta sorvolando per l’ultima volta intorno alla Terra per eseguire un fly-by, ossia una manovra spaziale per sfruttare la gravità di un corpo astronomico o di un pianeta, in questo caso la Terra, onde lanciarsi letteralmente nello spazio profondo.
La sonda della NASA dovrà raggiungere, si pensa nel 2018, l’asteroide Bennu.
OSIRIS-REx (che sta per Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, and Security-Regolith Explorer) sarà visibile alle 9:52 ora del Pacifico a circa 11.000 miglia sopra l’Antartide. Con un buon telescopio lo si potrà visualizzare senza particolari problemi.
Volando a circa 19.000 miglia all’ora, la sonda utilizzerà la gravità terrestre per lanciarsi in direzione dell’asteroide.
Una volta agganciato gravitazionalmente l’asteroide, la sonda dovrà atterrare sullo stesso e raccogliere pezzi e campioni dell’asteroide per poi ritornare sulla Terra nel 2023 onde permettere agli studiosi e agli scienziati di analizzare in maniera più che diretta l’asteroide stesso.
La sonda è stata lanciata nel settembre del 2016 e si tratta della prima missione da parte della NASA intesa a raccogliere materiali da un asteroide per poi riportarli sulla Terra.
Bennu è un asteroide relativamente scuro, pieno di molecole ricche di carbonio, molecole che, secondo gli studiosi, potrebbero rappresentare un buon viatico per alcuni dei principali componenti che potrebbero portare alla nascita della vita.
Secondo diverse teorie, infatti, sarebbero stati proprio gli asteroidi o le comete a portare questi componenti essenziali per la nascita della vita sulla Terra.
Con l’analisi di campioni provenienti direttamente da Bennu si potrà finalmente verificare in maniera più chiara se questa teoria poggia su solide basi o no.
Fonti e approfondimenti
- OSIRIS-REx | NASA (IA)
- OSIRIS-REx Mission (IA)
- NASA’s Osiris-Rex Spacecraft Is Headed for a Flyby With Earth – The New York Times (IA)
- Crediti immagine: NASA Goddard Space Flight Center/University of Arizona