
Viene citato ancora una volta il “punto di non ritorno” per quanto riguarda il riscaldamento globale in corso e le foreste tropicali in un comunicato stampa apparso sul sito dello Smithsonian Tropical Research Institute.
I ricercatori di questo istituto infatti hanno pubblicato un nuovo studio su Science nel quale mostrano che le temperature giornaliere massime superiori a 32,2 °C accelerano il rilascio del carbonio immagazzinato dalle piante delle foreste tropicali.
Si tratta di una vera e propria “fuga” di carbonio che va naturalmente ad accumularsi nell’atmosfera ed accelera ancora di più il processo di riscaldamento nel mondo.
Nel momento in cui gli alberi diventano troppo caldi e asciutti, infatti, spiegano i ricercatori, cominciano a chiudere i pori delle loro foglie onde tentare di conservare l’acqua. Tuttavia questo processo provoca anche una minore assimilazione del carbonio. E, quando le stesse piante muoiono, cosa facilitata dallo stesso caldo, rilasciano tutto il carbonio che hanno immagazzinato nell’ambiente e nell’atmosfera.
“Le foreste tropicali crescono in una vasta gamma di condizioni climatiche”, spiega Stuart Davies, direttore dei Forest Global Earth Observatories (ForestGEO, Smithsonian). “Esaminando le foreste attraverso i tropici, possiamo valutare la loro resilienza e le risposte ai cambiamenti delle temperature globali. Molti altri studi hanno esplorato il modo in cui le singole foreste rispondono alle fluttuazioni climatiche a breve termine. Questo studio adotta un nuovo approccio esplorando le implicazioni delle condizioni termiche attualmente sperimentate da tutte le foreste tropicali”.
I ricercatori infatti hanno analizzato lo stoccaggio di carbonio da parte degli alberi in più di 600 siti in ogni parte del globo attraverso una serie di iniziative scoprendo che ci sono differenze grandi nella quantità di carbonio stoccata tra le foreste sudamericane e le foreste del Vecchio Mondo (Africa, Asia e Australia).
Hanno inoltre scoperto che le temperature massime giornaliere e la quantità delle precipitazioni durante i periodi più secchi sono due fattori molto importanti in relazione alla quantità di carbonio che le piante delle foreste tropicali possono immagazzinare.
Superata una certa temperatura (32,2 °C) il carbone comincia ad essere rilasciato molto più velocemente e ciò crea una sorta di effetto a catena che non fa che accelerare il riscaldamento globale.
Approfondimenti
- Stabilize the Climate | Smithsonian Tropical Research Institute (IA)
- Long-term thermal sensitivity of Earth’s tropical forests | Science (IA) (DOI: 10.1126/science.aaw7578)