Forme di vita terrestri possono sopravvivere su Marte secondo esperimento eseguito sulla ISS

L'espositore esterno alla Stazione Spaziale Internazionale che ha ospitato le forme di vita dal 2014 al 2016 (credito: Roscosmos)

Diversi organismi viventi terrestri possono sopravvivere anche su Marte secondo un esperimento, denominato BIOMEX, condotto sulla Stazione Spaziale Internazionale dall’agenzia spaziale tedesca. Dal 2014 al 2016 sono stati posti, in una struttura esterna alla stazione, varie forme viventi terrestri tra cui batteri, alghe, licheni e funghi.

Sottoposti alle asperità simulate di Marte, tra cui le intense radiazioni ultraviolette provenienti dal sole e le variazioni di temperatura estrema, questi organismi sono riusciti a sopravvivere per tutta la durata dell’esperimento (533 giorni) i cui risultati sono stati ora pubblicati dopo gli stessi campioni sono stati riportati sulla Terra per le analisi.

La struttura esterna alla stazione imitava infatti il suolo e l’atmosfera marziana, elementi che comunque conosciamo abbastanza bene grazie ai numerosi dati che ci sono stati mandati dai rover della NASA nel tempo.
Gli stessi risultati sono stati così positivi che l’astrobiologo Jean-Pierre Paul de Vera, dell’Istituto di Ricerca Planetaria tedesco, responsabile dell’esperimento, si mostra molto colpito.

Gli organismi, soprattutto quelli unicellulari prelevati dal permafrost Artico, hanno mostrato infatti una resistenza notevole alle radiazioni nello spazio: “Questi microrganismi unicellulari potrebbero essere candidati a forme di vita che potrebbero essere trovate su Marte”, rivela lo scienziato.

I risultati di questo esperimento infondono una certa speranza in tutti coloro che credono, o meglio sperano, che la vita su Marte possa essere un tempo esistita o possa esistere tutt’oggi. Quelli che noi chiamiamo “estremofili”, ossia organismi che sulla Terra si adattano ad ambienti estremamente difficili, rappresentano bene l’idea di come potrebbero essere eventuali organismi presenti sul pianeta rosso il cui ambiente oggi appare un po’ meno inospitale.

Fonti e approfondimenti

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