
Secondo uno studio condotto da ricercatori di un istituto brasiliano, le formiche tagliafoglie possono prevedere le condizioni meteorologiche. Lo fanno grazie alla loro possibilità innata di rilevare anche i piccoli cambiamenti della pressione atmosferica, una capacità che a sua volta serve per prevedere l’avvento della pioggia.
I ricercatori del Luiz de Queiroz College of Agriculture dell’Università di San Paolo (ESALQ-USP) in Brasile hanno infatti analizzato i comportamenti delle formiche delle specie Atta sexdens e Acromyrmex lobicornis.
Queste formiche, o meglio quelle che fanno parte del gruppo dei “falciatori”, debbono raccogliere le foglie e portarle al nido dove vengono accumulate ma debbono stare attente a non essere sorprese da eventi meteorologici avversi, soprattutto venti forti e piogge, due fenomeni che non facilitano di certo il compito del trasporto.
Quando c’è un calo della pressione atmosferica, un evento che è a sua volta indice di una pioggia imminente, le formiche accelerano la propria velocità e cercano di conservare quantità più grandi di foglie nel nido.
I pezzi di foglie servono alle stesse formiche per far crescere uno fungo, il Leucoagaricus gongylophorus, con il quale intrattengono relazioni simbiotiche utili per la loro sopravvivenza.
Il fungo, infatti, cede alle formiche le proprie sostanze nutritive mentre le formiche trasportano il materiale vegetale che serve da substrato affinché il fungo possa crescere.
Lo studio, pubblicato su Ethology , mostra dunque che questi insetti possono anticipare le condizioni meteorologiche avverse per cambiare la propria strategia di foraggiamento, un comportamento che non si vede spesso nel mondo animale.
Atta sexdens
Acromyrmex lobicornis